Sòtade

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Poeta greco di Maronea (fine del sec. 4º - principio del 3º a. C.), rappresentante della poesia licenziosa e mordace detta già dagli antichi cinedologia o ionicologia. Attaccò con le sue poesie satiriche e oltraggiose Lisimaco di Tracia e anche il re d'Egitto Tolomeo II Filadelfo per le sue nozze incestuose con la sorella Arsinoe; ma Tolomeo lo fece imprigionare e poi annegare. Questo episodio, riportato da Ateneo, rivela la particolare personalità di S., voce certo discorde dalla poesia cortigiana dell'epoca. Abbiamo di lui pochi frammenti in dialetto ionico scritti nel verso da lui inventato, detto sotadeo. Una raccolta di massime in metro sotadeo ma in lingua koinè, a noi giunta, è una specie di gnomologia tratta dalle opere di S., il quale ebbe fortuna anche presso i Romani (si ricordi il Sota di Ennio).

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