Stagione

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fig.

stagione astronomia Ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta diviso dai passaggi del Sole agli equinozi e ai solstizi (v. fig.): primavera, con inizio al passaggio del Sole all’equinozio omonimo, intorno al 21 marzo (declinazione del Sole nulla); estate, con inizio al passaggio del Sole al solstizio omonimo, intorno al 21 giugno (declinazione +23°27′); autunno, con inizio al passaggio del Sole all’altro equinozio, intorno al 23 settembre; inverno, con inizio al passaggio all’altro solstizio, intorno al 21 dicembre (declinazione −23°27).

Le diverse s. non hanno tutte la stessa durata: ciò si verificherebbe se l’orbita apparente del Sole rispetto alla Terra fosse un cerchio avente per centro la Terra e venisse descritta con moto uniforme; in realtà l’orbita è un’ellisse, di cui la Terra occupa un fuoco (1ª legge di Keplero) e che il Sole percorre secondo la legge delle aree (2ª legge di Keplero), per cui la velocità del Sole è maggiore nelle vicinanze del perigeo (minima distanza dalla Terra) e minore nelle vicinanze dell’apogeo (massima distanza dalla Terra). Questo fa sì che le due s. che comprendono tra di loro l’apogeo siano più lunghe di quelle che comprendono il perigeo: il Sole resta nell’emisfero boreale circa otto giorni più che in quello australe. Inoltre la durata delle s. varia di anno in anno per il fatto che la linea degli apsidi (asse maggiore dell’orbita) si sposta tra le stelle di circa 62″ all’anno per effetto della precessione degli equinozi e delle perturbazioni planetarie. meteorologia Ciascuno degli intervalli di tempo (s. meteorologiche o climatiche) in cui l’anno viene diviso in relazione alle caratteristiche meteorologiche e climatiche; è usuale, almeno a media latitudine, considerare quattro s. che hanno le stesse denominazioni di quelle astronomiche, ma estensione costante, di tre mesi, e inizio il 1° marzo la primavera, il 1° giugno l’estate, il 1° settembre l’autunno e il 1° dicembre l’inverno.

Nel corso delle s. astronomiche varia la declinazione solare e con essa l’altezza del Sole sull’orizzonte alle diverse latitudini: varia quindi la durata del giorno e anche l’intensità della radiazione solare ricevuta, dato che essa dipende dall’inclinazione con cui i raggi attraversano l’atmosfera e raggiungono il suolo terrestre. La diversa durata delle ore d’insolazione e la diversa intensità della radiazione solare nel corso delle s. astronomiche hanno influenza diretta sulle variazioni della temperatura e degli altri elementi meteorologici, e quindi sulle s. climatiche.

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