OSIO, Stanislao

Enciclopedia Italiana (1935)

OSIO, Stanislao (Stanisław Hozjusz)

Nicola Turchi

Cardinale polacco, vescovo-principe di Varmia (Ermland), nato a Cracovia da genitori di origine tedesca il 5 maggio 1504, morto a Capranica (Roma) il 5 agosto 1579. Compì gli studî letterarî a Cracovia e li perfezionò nelle università di Padova e di Bologna dove studiò anche teologia e diritto. Tornato in patria fu segretario del re Sigismondo I che lo ricolmò di benefici ecclesiastici. Nel 1543 fu ordinato sacerdote e nel 1550 vescovo di Culmia (Chełmno) donde due anni dopo fu trasferito alla sede di Ermland. Tutto il programma della sua vita episcopale si riassume nella lotta contro il protestantesimo che dalla Germania aveva dilagato in Lituania e in Polonia, facendovi progressi sotto il re Sigismondo II Augusto. O. organizzn̄ la lotta sia eccitando e coordinando l'azione degli altri vescovi, sia scrivendo opere polemico-dottrinali. La pił notevole di queste ę la Confessio fidei catholicae christianae, pubblicata parte a Cracovia (1553) parte a Magonza (1557), nella quale egli dimostra la coerenza del cattolicismo del suo tempo con il cristianesimo antico, e per la prima volta espone sotto luce teologica le quattro note della Chiesa.

Chiamato a Roma da Paolo IV nel 1558 divenne uno dei più influenti prelati della curia. Inviato in Germania per ottenere da Ferdinando I la riapertura del concilio di Trento e per procurare la conversione di Massimiliano di Boemia, essendo riuscito in entrambe le missioni, ebbe da Pio IV la porpora nel 1561 e fu nominato legato pontificio a Trento.

Chiuso il concilio, tornò in Polonia dove riunì un sinodo a Heilsberg (1565) per l'applicazione dei decreti tridentini e organizzò una vigorosa opera di controriforma affidandola ai gesuiti, incentrata sulla predicazione e sulla fondazione di collegi e di scuole per l'istruzione del clero e del laicato.

Nel 1566 fu nominato legato pontificio a latere per il regno di Polonia, e nel 1569 il re lo nominò suo rappresentante in Roma. Quivi Gregorio XIII lo fece membro della Congregatio Germanica da lui istituita (1572) per provvedere alle condizioni religiose della Germania e nel 1573 penitenziere maggiore.

Le sue opere (lettere e scritti teologici) furono stampate in Colonia nel 1584. Le lettere furono ripubblicate in due volumi in Acta historica res gestas Poloniae illustrantia, IV, Cracovia 1879, e IX, ivi 1886; i discorsi e le catechesi in tedesco, da F. Hipler, Die deutschen Predigten und Katechesen der ermländischen Bischöfe Hosius und Kromer, Colonia 1885.

Bibl.: St. Rescii, S. Hosii vita, Roma 1587, ripubblicata in Acta hist. res gestas Poloniae illustr., IV, Cracovia 1879; A. Eichhorn, Der ermländ. Bischof und card. S. H., Magonza 1854-55; F. Hipler, Die Biographen des S. H., Braunsberg 1879; I. Lartz, Kard. S. H., ivi 1931; S. Frankl, Doctrina h. de notis Ecclesiae, Roma 1934.

TAG

Sigismondo ii augusto

Penitenziere maggiore

Concilio di trento

Protestantesimo

Controriforma