Sully-Prudhomme, René-François-Armand Prudhomme, detto

Dizionario di filosofia (2009)

Sully-Prudhomme, Rene-Francois-Armand Prudhomme, detto


Sully-Prudhomme, René-François-Armand Prudhomme, detto

Poeta e pensatore francese (Parigi 1839 - Châtenay, Hauts-de-Seine, 1907). Seguì dapprima gli studi scientifici e conservò poi sempre una disposizione speculativa che si riflette anche nei suoi versi. Si fece conoscere come poeta con Stances et poèmes (1865), cui seguirono a breve Les épreuves (1866), forse il suo libro più significativo, e i Croquis italiens (1866). Fu considerato un parnassiano, ma la sua ispirazione è più intimista e meditativa di quella del Parnasse. Importante fu per lui il modello poetico di Lucrezio, del quale tradusse (1869) il primo libro del De rerum natura; pubblicò poi Les solitudes (1869), Les destins (1872), Les vaines tendresses (1875), i poemi filosofici La justice (1878) e Le bonheur (1888). Fra i suoi scritti in prosa, risultano notevoli: L’expression dans les beaux arts (1885); Réflexions sur l’art des verses (1892); Testament poétique (1901); La vraie religion selon Pascal (1905). Le sue opere sono raccolte in Oeuvres (8 voll., 1883-1908); postumo (1922) è uscito il suo Journal intime. Accademico di Francia dal 1881, fu insignito nel 1901 del premio Nobel per la letteratura.

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