MARKELIUS, Sven Gottfrid

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

MARKELIUS, Sven Gottfrid

Vieri QUILICI

Architetto, nato a Stoccolma il 25 ottobre 1889; diplomato nel 1913 all'Istituto di tecnologia di Stoccolma e nel 1915 alla Reale accademia di belle arti, facoltà di Architettura, ha avuto e ha tuttora un ruolo di primo piano nella cultura architettonica svedese, rappresentandone la corrente più europeizzante. Staccatosi decisamente dal filone romantico di R. Ostberg e F. Boberg, suoi maestri, si venne qualificando, sin dagli inizî, quale valido sostenitore delle teorie razionaliste, in contrapposizione allo stesso G. Asplund, più incline all'empirismo e alla osservanza delle tradizioni locali. La personalità di M. si è andata, tuttavia, definendo lentamente e ha avuto più una funzione di orientamento in direzione prevalentemente progressiva che di polemica intransigente.

Attiva è stata la sua collaborazione, in qualità di direttore urbanistico alla pianificazione di Stoccolma. Col piano di Vällingby, sono applicate le moderne teorie dell'ampliamento delle grandi città secondo nuclei satelliti autosufficienti. Tra le opere principali sono da ricordare: il Club degli studenti al politecnico di Stoccolma (1929, in collaborazione con Uno Åhrén) ampliato poi, nel 1952, con Bengt Lindroos; villa dell'architetto a Bromma (1930); sala di concerti a Hälsingborg (1932) (opere che testimoniano l'allineamento del M. sulle posizioni del "movimento moderno"); la casa d'abitazione collettiva a Stoccolma (1935), nella quale si deve individuare un interessante tentativo di inserimento nel tessuto cittadino precostituito; il padiglione svedese alla Fiera mondiale di New York (1939), che, probabilmente, rappresenta il primo tentativo di superamento o di integrazione dell'architettura razionalista, attraverso l'acquisizione di un linguaggio comprensivo anche delle esigenze psicologiche dell'individuo; la villa dell'architetto a Kevinge (1945), ove è individuabile non certo una rinuncia alla metodologia moderna, ma semmai una più realistica interpretazione del tema, carico di significato umano; la "Casa del Popolo" a Linköping (1954), per la quale si poneva il delicato problema dell'inserimento in un ambiente antico, data la presenza della cattedrale del 13° sec.; la sede dei Sindacati a Stoccolma (1955), che, con l'adozione di materiali e sistemi costruttivi di tipo industriale, conferma l'impostazione progressiva anche della produzione più recente del M. Membro del Comitato internazionale di architetti per gli edifici delle N. U. a New York; M. vi progettò la sala del Consiglio economico e sociale.

Bibl.: G. E. Kidder Smith, Sweden builds, New York e Stoccolma 1950 (2ª ed., Londra 1957), passim; Sven Markelius, architetto svedese e internazionale, in Casabella, n. 201, 1954, pp. 5-20.

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