Taddèo di Bartolo

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Pittore (Siena 1362 circa - ivi 1422). Attraverso Jacopo di Mino del Pellicciaio guardò a Simone Martini e si mantenne fedele alla sua formazione trecentesca che arricchì con nuovi contatti; in Liguria (1393; 1397) da Barnaba da Modena riprese le arcaiche lumeggiature dorate (trittico per S. Paolo dell'Orto a Pisa, 1395, Grenoble, Musée des beaux-arts) e il chiaroscuro denso e fumoso. Oltre che in Liguria e in varî centri della Toscana, fu attivo in Umbria, favorendo la diffusione del gusto senese: polittico con Assunzione e incoronazione della Vergine (1401, Montepulciano, Cattedrale); polittico per S. Francesco al Prato di Perugia (1403, Perugia, Pinacoteca nazionale dell'Umbria; parte della predella con Storie di s. Francesco, Hannover, Niedersächsisches Landesmuseum). A Siena, dove ricoprì anche cariche pubbliche, eseguì opere su tavola (Pinacoteca: Annunciazione tra i ss. Cosma e Damiano e pannelli di predella con Epifania, Adorazione dei pastori e Martirio dei ss. Cosma e Damiano, 1409; Crocifisso, 1420 circa) e affreschi nel Palazzo Pubblico (1404-14, Vita della Vergine nella cappella e, nell'anticappella, Uomini illustri, tondo con Veduta di Roma).

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