Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] l’empirico e il conoscitivo sono state ripensate a partire dalla tesi heideggeriana dell’immaginazione come radice unitaria della temporalità del Da-sein; una tesi, questa, che Heidegger espone nel 1929 nel suo volume su Kant e che apre le porte, a

estetica

Filosofia
Nel linguaggio della filosofia contemporanea, il termine d., come traduzione del tedesco Verfallenheit, si è diffuso a partire dagli anni 1930 con l’esistenzialismo e in particolare con l’uso [...] che ne ha fatto M. Heidegger in Sein und Zeit (1927). Nel quadro complessivo dell’analisi delle forme e strutture dell’esistenza, la d. avviene in seguito a diminuzione di velocità delle acque e dà luogo a formazioni di settori di cono più o meno

deiezione

La diffusione e lo sviluppo della f. nel secondo dopoguerra è stato principalmente determinato dalla pubblicazione, a partire dal 1950, degl'inediti husserliani. È noto che le opere pubblicate da E. Husserl [...] della riduzione o epoché. Quando nel 1927 apparve, nella rivista di studi fenomenologici diretta da Husserl, il capolavoro di Heidegger, Sein und Zeit, divenne chiaro che la nuova direzione analitico-esistenziale dell'antropologia heideggeriana, non

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)

FENOMENOLOGIA

La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] cioè un'opera composta in carcere prima del 1937, e quindi da collocare nel dibattito di quegli anni, è stata pubblicata dal 1948 forme simboliche, 4 voll. Firenze 1961-1966); M. Heidegger, Sein und Zeit, Halle 1927 (trad. it. Essere e tempo. L

FILOSOFIA

Per il pensiero greco antichissimo "essere" era la stessa realtà sensibile, il mondo. Ma il cangiamento della realtà sensibile è essenziale all'essere, o questo è sempre identico a sé stesso? Eraclito, [...] . Parimenti l'essere delle azioni umane è la stessa attività che dà loro origine. Si tende così a non vedere nell'essere il la realtà, quella dell'essere sembrò a Hegel così indeterminata da equivalere a nulla, quando l'essere non si concepisca esso

ESSERE

Psiche 

Riccardo Zerbetto

L'etimologia del termine psiche (dal greco ψυχή, connesso con ψύχω, "respirare, soffiare") si riconduce all'idea del 'soffio', cioè del respiro vitale; presso i greci designava [...] si svilupperà in termini di concetti, valori, tonalità emotive, spunti creativo-adattativi si configurerà come un originale Sé, Da-sein o modo-di-essere-nel-mondo che, come sottolinea la filosofia fenomenologico-esistenziale, si presenterà ogni volta

Psiche

assoluto 

Ciò che non dipende da altro per la sua realtà, incondizionato. Si oppone quindi propriamente a «condizionato», «dipendente», ma non a «relativo», giacché esso non esclude la relazione per la [...] temi che, più che hegeliani, potrebbero essere definiti neoplatonici. Il vero protagonista di Essere e tempo era l’essere finito (Da-sein, l’essere temporale) e il suo destino mortale, e dell’Essere, benché presente nel titolo dell’opera, non v’era

assoluto

Filosofo tedesco (Messkirch, Baden, 1889 - ivi 1976). Compì gli studi universitari a Friburgo in Brisgovia, dove conseguì la laurea in filosofia nel 1913 con una tesi su Die Lehre vom Urteil in Psychologismus, [...] del 1936 sullo stesso tema. Dal 1975 è in corso l'edizione completa delle opere di Heidegger. La straordinaria risonanza avuta da Sein und Zeit può apparire a prima vista sorprendente soprattutto se si pensa a quello che è propriamente il suo tema

Heidegger, Martin

Dal 1989, nome ufficiale dello Stato tradizionalmente noto come Birmania, situato nell’Asia sud-orientale, nel versante occidentale dell’Indocina. A NO confina con il Bangladesh e l’India, a NE con la [...] eletto l'ex primo ministro ed ex generale Thein Sein,  mentre alle consultazioni suppletive svoltesi nell’aprile 2012 - su 20 lamine di oro puro (450 d.C.), proviene da Shrikshetra e testimonia l’adattamento a forme linguistiche locali dell’alfabeto

Myanmar

Pseudonimo del filosofo tedesco Johann Caspar Schmidt (Bayreuth 1806 - Berlino 1856). Esponente della sinistra hegeliana, combatté qualsiasi entità reale o astratta (dallo Stato alla religione, dalla morale [...] , la morale, il diritto, i partiti. La sua opera fondamentale, Der Einzige und sein Eigenthu, che fu variamente criticata da M. Hess, da L. Feuerbach e acremente da Marx e Engels nella Deutsche Ideologie, esprime il punto nodale della sua concezione

Stirner, Max

essere2 

èssere2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. La condizione di aver vita, di avere realtà, esistenza, conforme al sign. primo e assoluto del verbo: l’e. e il nulla; passare dall’e. al non e. (per estens. può indicare anche il ...

èssere²

unico1 

ùnico1 agg. [dal lat. unĭcus, der. di unus «uno, uno solo»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che è il solo esistente, che non ha uguali nel suo genere o nella sua specie: è la nostra u. possibilità di salvezza; le passeggiate in campagna sono ...

da sein