TAIMĀ'

Enciclopedia Italiana (1937)

TAIMĀ'

Francesco Gabrieli

' Oasi dell'Arabia settentrionale, a oriente della via Petra-Medina (circa 100 km. a NE. di Madā'in Ṣālih). Menzionata nelle iscrizioni cuneiformi e nell'Antico Testamento come importante stazione carovaniera, è ugualmente nota nella tradizione e nella poesia araba preislamica come colonia ebraica, ricca di fonti, di palmizî ed edifici: tra gli altri, il castello detto al-Ablaq al-fard, appartenente al poeta as-Samaw'al ibn ‛Ādiyā. La colonia di Taymā' si sottomise nel 6 eg. a Maometto, e fu da lui quindi lasciata senza molestia, con la sola imposizione di un tributo. Ma l'espulsione di tutti gli Ebrei dall'Arabia, decretata da ‛Omar, obbligò anche gli abitanti di Taima ad abbandonare le loro sedi. Da allora, fu modesto e prospero centro agricolo islamico. L'Euting, che la visitò nel 1883, vi rinvenne un'importante iscrizione in antico aramaico (oggi al Louvre), dell'epoca del predominio persiano, che attesta la floridezza commerciale della cittadina nel sec. V a. C.

Bibl.: Jaussen e Savignac, Mission archéologique en Arabie, II, pagine 133-163.