Taiwan

Dizionario di Storia (2011)

Taiwan


Stato insulare dell’Asia sudorientale. L’isola di Formosa (nome dato dai portoghesi verso il 16° sec., «lussureggiante»), fu visitata da pirati cinesi e giapponesi sin dal 7° secolo. Nel 1624 gli olandesi vi istituirono un porto per i loro commerci; nel 1644 accettò la superiorità del vicino cinese e così fu inglobata nel sistema «del tributo» della Cina, che la annesse nel 1683. Con il Trattato di Tientsin (1858), seguito alla sconfitta nella seconda guerra dell’oppio, fu aperta ai commerci occidentali. I giapponesi conquistarono l’isola ufficialmente, dopo la vittoria nel conflitto cino-giapponese (1894-95); rimase annessa al territorio nipponico fino alla sconfitta giapponese nella Seconda guerra mondiale (1945), quando fu restituita alla Cina. Alla fine della guerra civile cinese fra comunisti e nazionalisti (1949), con l’instaurazione in Cina del governo comunista di Mao, T. divenne la sede del governo nazionalista. L’isola rimase fino alla metà degli anni Settanta sotto il regime di Jiang Jieshi e anche dopo la sua scomparsa (1975) continuò a essere governata con metodi autoritari dal partito unico, il Guomindang. Dalla seconda metà degli anni Ottanta vi fu un processo di modernizzazione e industrializzazione e una graduale trasformazione politica: nel 1987 fu revocata la legge marziale (in vigore dal 1949) e i partiti furono legalizzati, mentre negli anni successivi si verificò un incremento della presenza taiwanese al governo. Alla scomparsa (1988) di Jiang Jingguo, leader del Guomindang e presidente della Repubblica, il vice taiwanese Li Denghui lo sostituì in entrambe le cariche (e fu rieletto presidente nel 1990). Nel 1991 fu proclamata la fine del «periodo di mobilitazione per la soppressione della ribellione comunista». Il predominio del Guomindang fu confermato nel 1992, alle prime elezioni politiche multipartitiche, con la sconfitta del Democratic progressive party (DPP), espressione degli indipendentisti taiwanesi, e nel 1995, quando sconfisse DPP e New party, una nuova formazione politica favorevole a un riavvicinamento a Pechino, promossa da alcuni esponenti del Guomindang usciti dal partito. Nel 1996, vincendo le prime elezioni a suffragio universale diretto, Li Denghui fu confermato presidente. In politica estera dopo il 1987 ebbe inizio una lieve distensione con Pechino; nella prima metà degli anni Novanta si svilupparono le relazioni economiche in seguito all’intensa crescita economica di T. e furono avviati colloqui fra organismi non ufficiali, la taiwanese SEF (Straits exchange foundation) e la cinese ARAT (Association for relations across the T. strait), con un incontro formale nel 1993 a Singapore. I rapporti divennero nuovamente critici nel 1996, quando la Cina, durante le elezioni presidenziali a T., effettuò imponenti esercitazioni militari nello Stretto di Formosa, e nel 1997, con il ritorno di Hong Kong sotto la sovranità cinese, ma nel 1998 vennero ripresi i colloqui informali. Le nuove elezioni legislative sancirono un rafforzamento del Guomindang; alla vittoria contribuì probabilmente la capacità dell’esecutivo di contenere gli effetti negativi della crisi economica che aveva investito il Sud-Est asiatico. Nel 2000 la vittoria nelle elezioni presidenziali di Chen Shui-bian, candidato del DPP, pose fine al monopolio politico del Guomindang. Presidente, dal 2008, è Ma Ying-jeou, presidente del Guomindang negli anni 2005-07.

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