TANNALBINA e TANNIGENO

Enciclopedia Italiana (1937)

TANNALBINA e TANNIGENO

Alberico Benedicenti

. Appartengono al gruppo degli astringenti. La tannalbina, combinazione del tannino con l'albumina, è una polvere giallo-grigia, insapore, insolubile in acqua e negli acidi e contiene il 50% di acido tannico. Il tannigeno, miscuglio di acido monoacetil- e diacetiltannico, è una polvere fina, giallo-grigiastra, insipida, inodora, lievemente igroscopica, insolubile in acqua fredda e nelle soluzioni acide, poco solubile nell'acqua calda, solubile in alcool.

Questi due composti, non attaccati dal succo gastrico, traversano lo stomaco senza modificarsi e soltanto nell'intestino in presenza delle secrezioni alcaline si decompongono: il tannino che viene liberato può agire sulla mucosa intestinale. La tannalbina si somministra nell'intervallo dei pasti, o immediatamente dopo, nell'acqua, nel latte o in polvere. Alla dose da 1 a 3 gr. è particolarmente indicata nelle diarree dei dispeptici, dei tubercolotici, in quelle infantili e in quelle dei lattanti. Non altrettanto certa pare la sua azione nelle diarree di origine sicuramente infettiva, come il colera e la dissenteria amebica.

Giova anche nella enterite muco-membranosa con diarrea e anche contro le emorragie intestinali della febbre tifoide. Il tannigeno si può dare in giulebbe o nell'acqua zuccherata o in polvere, preferibilmente un'ora dopo i pasti.