TAPA

Enciclopedia Italiana (1937)

TAPA

Georges Montandon

. La tapa è una stoffa fatta con la scorza d'albero battuta, così chiamata nella lingua di Tahiti. Tale nome ha prevalso su vari altri usati nella Polinesia e in altri continenti per indicare stoffe simili.

La fabbricazione della tapa richiede quattro operazioni principali: 1. l'asportazione di un grosso pezzo di scorza dall'albero (che in Africa è una specie di fico: Ficus indica); 2. la pulitura, per raschiamento, della parte esterna, rugosa, della scorza; 3. la macerazione della sfoglia così ottenuta; 4. la battitura di essa, su un blocco di legno, con grossi pestelli pure di legno a quattro facce uguali. In genere basta un giorno di battitura. Talvolta, come avviene nell'Unyamwezi, fra il Lago Tanganica e il Lago Vittoria, le prime due operazioni sono invertite; il raschiamento avviene allora sull'albero, durante la stagione delle piogge: la parte in tal modo trattata è quindi ricoperta con foglie di banano fino a che la scorza interna così protetta sia divenuta abbastanza molle per essere lavorata.

Il colore naturale della tapa è bruno-giallastro o rosso-bruno, ma essa può venire ricoperta con motivi colorati, come accade specialmente nella Polinesia. La stoffa di scorza battuta, in confronto di quelle tessute, è di cattiva qualità: resiste male alla pioggia e deve quindi essere sostituita di frequente.

La tapa viene fabbricata in quattro grandi regioni della terra: nell'Africa, in tutta la zona che si estende dall'alta Guinea a Madagascar compresa; nell'Indonesia; nella Polinesia; nell'America, specialmente in quella Meridionale e sulla costa settentrionale del Pacifico. Infine, anche i Massageti e i Germani della protostoria usavano tale fabbricazione. La tapa della Polinesia è la più conosciuta per la sua morbidezza e la bellezza dei colori.

Questa industria non è praticata in tutta l'estensione delle regioni suddette: in Africa, per esempio, si tratta di un gran numero di piccole aree più o meno estese, dove talvolta la tapa si trova in concorrenza con altre stoffe. Ma non c'è dubbio che queste piccole aree siano il residuo di un vasto dominio che si è andato sempre più riducendo per l'attacco dei procedimenti superiori o diversi (tessitura). Ora, se si considerano le quattro grandi regioni della terra dove la tapa è ancora in uso, risulta difficile dire se si debba ammettere o no per essa un'origine unica. Si deve tuttavia ritenere questa fabbricazione, apparentemente così speciale, come la pratica preferita anteriormente alla diffusione della tessitura, ed è possibile che la sua penetrazione sia avvenuta da un continente a un altro. Il fatto che anche l'Eurasia protostorica sia stata in possesso della tapa, depone in favore di un'origine unica. Sconosciuta alle culture primordiali e inferiori, la fabbricazione di stoffe di scorza battuta corrisponde al livello antico, polinesiano, della cultura malese-polinesiana, mentre la tessitura (in qualunque luogo essa abbia avuto origine) corrisponde al livello più recente, indonesiano, della cultura stessa.

Bibl.: V. abbigliamento.