Tapinare

Enciclopedia Dantesca (1970)

tapinare

Alessandro Niccoli

Momento essenziale della polemica contro gli ordini mendicanti svolta nel Fiore è rappresentato dal ritratto, tracciato da Falsembiante, di quei monaci che si mostran molto soffrettosi [fanno cioè credere di essere bisognosi] / e 'n tapinando ciaschedun acquista (LXXXIX 6).

Del verbo sono state proposte le interpretazioni di " colla simulazione " (Parodi) ed " elemosinando " (Petronio), cui il Sapegno (cfr. Poeti minori del Trecento, Milano-Napoli 1964, 591) aggiunge quella di " imbrogliando ", da lui attribuita al Parodi, evidentemente con riferimento al modo (" simulatore ", " imbroglione ") con il quale l'editore del poemetto chiarisce nel glossario il significato di ‛ tapinatore ' (v.).

Che ‛ tapino ' e i suoi derivati possano esprimere anche l'idea di ‛ simulazione ' sembra confermato da questo esempio del 1060 riportato dal Du Cange (sub v. tapinatio): " Iste... Ierusalem et sacra loca... adiit, illis videlicet temporibus, quibus nullus Christiani nominis Confessor, nisi furtim, aut, ut ita dicam, (cum) tapinatione, propter obsistentium paganorum timorem illuc pergere ausus erat ". Ciò nonostante, è più convincente attribuire al verbo il valore di " andare accattando ", al quale, sia pure nell'accezione lievemente diversa di " condurre vita misera ", si collegano, fra gli altri, alcuni esempi del Decamerone (II 6 42: III 9 58).

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