TASSO

Enciclopedia Italiana (1937)

TASSO (dal lat. taxus; lat. scient. Meles; fr. blaireau; sp. tejón; ted. Dachs; ingl. badger)

Oscar De Beaux

Genere di mustele che dà il nome alla sottofamiglia omonima (lat. scient. Melinae Bonaparte, 1838). I tassi sono animali lunghi circa 60 cm. con coda breve (di circa 15 cm.) o di lunghezza media, dalle forme tarchiate, con arti bassi e robusti. Il naso nudo occupa tutta l'altezza della punta del muso. La pinna dell'orecchio è incompleta nella sua porzione inferiore. Gli arti, e particolarmente gli anteriori, sono armati di potenti unghie scavatrici. La colorazione dei tassi è chiara sulla superficie dorsale con una striscia nera su ciascun lato del muso e della testa, e nera sugli arti e sulla superficie ventrale. Il cranio non è depresso né slargato posteriormente. L'ultimo molare ha la superficie triturante ampia e con sagoma quadrata.

I tassi hanno abitudini prevalentemente notturne e indole solitaria, diffidente e inquieta. Si scavano comode tane, munite di varie uscite in caso d'allarme, oltre quella d'uso abituale. Durante il freddo cadono in letargo, spesso interrotto. Si muovono generalmente con una certa lentezza, ma sono anche capaci di movimenti rapidissimi; saltano assai bene e si arrampicano agilmente fra radici, tronchi e pietrame. Si nutrono di vermi, larve sotterranee di insetti, molluschi, talpe, ratti, topi, rettili e anfibî, bacche, frutta, radici e tuberi; non dispregiano le carogne e talvolta danneggiano gli allevamenti di selvaggina e i vigneti. In complesso sono però assai più utili che dannosi.

L'epoca degli amori s'inizia alla fine dell'estate e dura circa tre mesi, la gravidanza 5 mesi, il numero dei piccoli varia fra 3 e 5. In prigionia il tasso si conserva pauroso e ringhioso se catturato adulto; preso da giovane si abitua e si affeziona talvolta all'uomo. Se ne conoscono 25 specie e sottospecie (1934), distribuite in Europa e Asia a nord dell'India. Nella regione indiana, nella Cina meridionale e occidentale e a Sumatra la sottofamiglia è rappresentata da un genere distinto, l'Artonice (Artonyx F. Cuvier, 1825), di cui si distinguono 8 specie e sottospecie.