Tebaldo II re di Navarra

Enciclopedia Dantesca (1970)

Tebaldo II re di Navarra

Pietro Palumbo

Quinto come conte di Troyes e Meaux (Champagne e Brie), nacque verso il 1235 dal re Tebaldo I (v.) e da Margherita di Borbone.

T. fu proclamato re a Pamplona alla morte del padre (1253), dopo aver superato con l'aiuto della madre varie difficoltà che ostacolavano la sua ascesa al trono. Con la mediazione di Giacomo I di Aragona si oppose alle pretese del re di Castiglia sulla Navarra e nel 1257 passò nei suoi domini francesi. L'anno successivo sposò Isabella, figlia di Luigi IX re di Francia; tornato in Spagna, amministrò pacificamente il suo regno. Partecipò con il suocero alla disastrosa crociata di Tunisi e al rientro in Europa, ammalato di peste come re Luigi, dovette fermarsi a Trapani dove morì poco dopo (4 dicembre 1270), lasciando ottima fama di sé. I suoi resti furono portati nel convento dei francescani di Provins. La sua vedova morì poco dopo, e non avendo il re lasciato figli, gli successe il fratello Enrico I di Navarra (v.).

Il barattiere navarrese identificato dal Lama in Ciampolo dice di essere stato al servizio di un re T.: Poi fui famiglia del buon re Tebaldo (If XXII 52). I commentatori hanno pensato a T. Il (il sovrano di questo nome più vicino nel tempo a D.), anche perché Rutebeuf cantando la spedizione di Tunisi lo aveva chiamato appunto " li boens rois de Navarre ". " Fu buono secondo la fama che di lui è ancora " (Buti); " rex Thebaldus ultra reges Navarriae fuit vir singularis iustitiae et clementiae " (Benvenuto). Ma il qualificativo buon è certo generico e di uso frequente, e fu adoperato del resto, com'è naturale, anche nei confronti di T. I; non si può essere pertanto del tutto sicuri che qui si tratti proprio di T. II (cfr. Zingarelli e alcuni commentatori, come il Chimenz).

Bibl. - N. Zingarelli, in " Bull. " XIII (1906) 17; Rutebeuf, Oeuvres complètes, a c. di E. Faral e J. Bastin, I, Parigi 1959, 465 (e cfr. anche 479-485).

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