MONZANI, Tebaldo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 76 (2012)

MONZANI, Tebaldo

Giacomo Fornari

MONZANI, Tebaldo (Thebald, Theobald). – Flautista, oboista, teorico musicale, imprenditore ed editore italiano attivo in Inghilterra, nacque nel Modenese nel 1762.

Non si hanno notizie sulla sua formazione e sugli esordi della sua carriera di strumentista in Italia. A Londra sbarcò presumibilmente tra il 1784 e il 1785, poiché il 28 febbraio di quell’anno diede un concerto presso il Theatre Royal Haymarket. Fu attivo quasi esclusivamente come flautista nell’orchestra dei celebri concerti organizzati da Johann Peter Salomon, sia nell’organico del Pantheon Opera House e del King’s Theatre. Sul finire degli anni Ottanta cominciò a pubblicare composizioni, perlopiù per flauto traverso. A partire dal 1789 intensificò l’attività di compositore e imprenditore, pubblicando raccolte, sia sue sia di altri autori, con una certa continuità e collaborando col costruttore di pianoforti ed editore James Ball. Dal 1792 trasferì l’attività a Coventry Street presso Haymarket.

Fondamentale per la sua carriera fu la collaborazione col compositore veneziano Giambattista Cimador (1761-1805), anch’egli di stanza a Londra; attorno al 1800 i due fondarono la società Monzani & Cimador che, tre anni più tardi, occupò la sede dell’Opera Music Warehouse. Intorno al 1803 Monzani cessò l’attività di flautista e si dedicò esclusivamente alla costruzione di strumenti e all’editoria. Morto Cimador nel febbraio 1805, la società si sciolse e Monzani proseguì l’attività editoriale in proprio, fino al 1807, con la ragione sociale Monzani & Co. In quello stesso anno, entrò in affari con Henry Hill fondando la società Monzani & Hill, che nel 1815 ottenne il privilegio reale. L’attività dei due partner, dapprima piuttosto redditizia, durò almeno sino al 1829.

Come artigiano, Monzani si specializzò nella costruzione di flauti e clarinetti, producendo strumenti particolarmente apprezzati; attraverso il numero di serie e i marchi apposti sugli strumenti è stato possibile ricostruire una loro parziale cronologia. Molti di questi sono tuttora custoditi presso collezioni private e musei e muniti di numero di serie.

Si occupò anche di teoria e di didattica della musica: il suo trattato Instructions for the German flute, pubblicato nel 1801, ebbe un notevole esito e fu ristampato almeno fino al 1820. È un manuale importante non solo per la prassi esecutiva, ma anche per le diverse indicazioni tecniche relative ad aspetti costruzione dello strumento.

Ebbe almeno due figli: a detta del flautista William Nelson James, Willoughby Theobald, avviato dal padre nello studio del flauto, sarebbe stato «l’esecutore più promettente di tutta l’Inghilterra». Il secondogenito, Theobald P., proseguì l’attività di costruttore di strumenti, specializzandosi anch’egli nel flauto e impiantando la propria attività a Corona presso Long Island (New York), attestata tra il 1835 e 1866.

Monzani morì a Margate, presso Londra, il 14 giugno 1839.

La produzione musicale di Monzani, quasi tutta dedicata al flauto traverso e a organici che lo comprendano, ebbe una certa qual rilevanza nello sviluppo del genere cameristico nella Londra del primo Ottocento. Meno significativo è stato il suo influsso in Italia, in quel periodo in grande crescita (cfr. Martinotti, 1972, p. 299), dal momento che non risulta che le sue composizioni vi abbiano goduto di una particolare circolazione.

Sebbene tra le prime opere stampate figuri un’antologia di salmi e inni di altri autori (A selection of twelve psalms and hymns by Rigaud and Gardiner, 1790 ca.), la musica sacra non sembra aver rappresentato per Monzani un ambito prevalente sotto il profilo compositivo ed editoriale. La sua carriera ricalca quella di altri virtuosi italiani, come lo stesso Muzio Clementi, che all’estero cercavano migliori occasioni professionali come esecutori, compositori e imprenditori. Nel periodo di collaborazione con Cimador, pubblicò diversa musica vocale italiana da camera e operistica ridotta per pochi strumenti, oltre a composizioni di Haydn (tra cui le Sinfonie «londinesi») e arrangiamenti dello stesso Cimador di alcune musiche di Mozart, di cui Cimador curò diverse edizioni semplificate, che ne favorirono la più rapida diffusione in Inghilterra. In questo senso, la casa editrice di Monzani tiene un posto di rilievo nel processo di irradiazione e penetrazione del classicismo viennese nei paesi anglosassoni. Anche dopo la morte di Cimador, Monzani continuò a pubblicare composizioni di Mozart rielaborate dallo stesso compositore veneziano, la più celebre delle quali è da considerare la Romance in versione semplificata dal Concerto per pianoforte e orchestra KV 466, apparsa sul periodico londinese The Harmonicon. In questo contesto Charles Humphries segnala l’importanza dei cataloghi tematici delle composizioni pianistiche di Mozart (Catalogue thématique of Mozart’s works for the piano forte, London, Monzani, 1805 ca.) e di Beethoven (Catalogue thématique of L. v. Beethoven’s work. For the piano forte, London, Monzani & Hill, tra 1821 e 1825). Almeno fino al 1815-1820, l’interesse per le trascrizioni e gli adattamenti di musiche altrui non distolse Monzani dalla produzione di composizioni proprie, alcune delle quali apparse anche presso altri editori.

Opere: Two Quartettos for a German flute, violin, tenor and violoncello, London, Monzani, 1797; Six Trios for two flutes & a bass, with a thorough bass for the harpsichord, London, Monzani, s.d. (Six Trios pour deux flûtes et une basse, Basel, J.C. Gombart, s.d.); Three Trios for 2 flutes and violoncello, vol. I, London, Monzani, s.d.; Six Trios or Divertiments, for two German flutes & violoncello […] Op. III, London, Birchall, s.d.; Six Duos for two flutes […] Op. V, London, Longman & Preston, s.d.; Four Trios for two German flutes & violoncello […] with a thorough bass for the piano forte; to which are annexed several […] songs selected from the latest Italian Operas […] Op. VII, London, Birchall, s.d.; Three Trios for two German flutes or flute, violin, and violoncello […] Op. IX, London, Culliford, Rolfe & Barrow, s. d.; Three Duetts for two German flutes or a German flute & violin […] Op. X, London, Preston & Son, s.d.; Two Duetts Notturni concertanti for two flutes or flute and piano forte […] Op. XXI, vol. I, London, Monzani, s.d.; Six Solos for a German flute & bass with a thorough bass for the harpsichord or piano-forte, London, Monzani, s.d.; A Solo for the German flute, with a violoncello accompaniment, London, Monzani & Cimador, [prima del 1805]; Cinq Thèmes variés pour flûte […], Offenbach a.M., André, s.d.

Fonti e Bibl.: W.N. James, A word or two on the flute, Edimburgh 1826; The harmonicon, X/2 (1833); R.S. Rockstro, A treatise on the construction, the history and the practice of the flute, London 1890; Ch. Humphries, s.v. M., T., in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, IX, 1961, col. 541; O. Neighbour - A. Tyson, English music publishers’ plate numbers in the first half of the nineteenth century, London 1965; Joseph Haydn: Gesammelte Briefe und Aufzeichnungen, a cura di D. Bartha, Kassel 1965, pp. 540, 551; P. Bate, The flute, London 1969; C. Humphries - W.C. Smith, Music publishing in the British Isles, London 1970, ad ind.; S. Martinotti, Ottocento strumentale italiano, Bologna 1972, p. 299; H.C. Robbins Landon, Haydn: chronicle and works, London 1977-1980, IV, p. 291; A biographical dictionary of actors, actresses, musicians, dancers, managers & other stage personnel in London, 1660 - 1800, a cura di P.H. Highfill Jr - K.A. Burnim - E.A. Langhans, X, Carbondale-Edwardsville 1984, p. 288; S.M. Berdahl, The first hundred years of he Boehm flute in the United States, 1845-1945. A biographical dictionary of American Boehm flutemakers, Diss., University of Minnesota, 1986, ad nomen; J.A. Parkinson, Victorian music publishers: an annotated list, Warren 1990; A. Kreitzer, Serial numbers and hallmarks on flutes from the workshop of Monzani & Hill, in The Galpin Society Journal, XXXXVIII (1995), pp. 168-180; J. Milhous - G. Dideriksen - R. Hume, The Pantheon Opera and its aftermath, 1789-1795, in Italian opera in late eighteenth-century London, vol. II, Oxford 2011, ad ind.; G.L. Petrucci, La scuola flautistica italiana. Aspetti e considerazioni, Pompei, pp. 34-61; 2002; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, VI, p. 189; P. Lichtenthal, Dizionario e bibliografia della musica, IV, Milano 1836, p. 174; C. Schmidl, Dizionario universale dei musicisti, II, Milano 1929, p. 127; La musica, sotto la direzione di G.M. Gatti, a cura di A. Basso, Torino 1968-1971, 2: Dizionario, II, pp. 370 s.; Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, Le biografie, V, p. 180; W.C. Smith - P. Ward Jones, s.v. M., T., in The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), XVII, p. 73; R. Slatford, s.v. Cimador, Giambattista, ibid., V, pp. 849 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, Personenteil, XI, 2004, col. 431.

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