TELCHINI

Enciclopedia Italiana (1937)

TELCHINI (Τελχῖνες, Telchines)

Augusto Rostagni

Demoni della mitologia e della credenza popolare greca, analoghi ai nani e ai coboldi della mitologia germanica. La loro origine è da mettere in rapporto con fenomeni di natura vulcanica. Infatti, essi erano considerati come figli del mare, o di Posidone "scotitore della terra", o comunque connessi con divinità telluriche e marine. E si credeva che abitassero nelle profondità del suolo, che fossero gli scopritori delle miniere e che per primi avessero conosciuto l'uso del bronzo e del ferro. Per questo riguardo venivano concepiti come spiriti benefici; ma, per un altro riguardo, si attribuiva anche ad essi, più comunemente, un influsso invidioso e maligno, la facoltà di esercitare il malocchio sugli uomini e sulle cose (poiché si pensava che fossero dotati di virtù magiche, dominando sugli elementi, provocando terremoti, inondazioni, ecc.). Quindi il loro nome diventò perfino sinonimo di "gente invidiosa".

Centro principale del mito fu l'Isola di Rodi, della quale si diceva che essi fossero stati i primitivi abitatori, così da darle anche il nome di Telchinia. Ma essi erano poi anche più o meno connessi con altre località specialmente dell'Egeo e dell'Asia Minore, come le isole di Creta, di Ceo, di Cipro, ecc.

Bibl.: F. Lobeck, Aglaophamus, Königsberg 1829, p. 1181 segg.; L. Preller e C. Robert, Griechische Mythologie, Berlino 1894, p. 605 segg.; P. Friedlaender, in Roscher, Lexicon der griechischen und röm. Mythologie, V, coll. 236 segg.; Herter, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VA, col. 196 segg.

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