Temperatura

Dizionario di Medicina (2010)

temperatura


Grandezza che descrive lo stato termico di un corpo e la sua tendenza a scambiare calore con altri corpi. Il calore si sposta infatti da sistemi a t. maggiore a sistemi a t. minore. La misura della t. di una persona è particolarmente importante in quanto la t. è correlata all’energia termica prodotta dal corpo e variazioni di temperatura sono legate all’insorgere di situazioni patologiche (➔ febbre).

Il sistema di regolazione della temperatura corporea

L’uomo è una specie omeoterma, ossia la sua temperatura interna è mantenuta costante dal suo sistema metabolico, indipendentemente dalla temperatura esterna; poiché il livello di energia termica del corpo deve essere costante la rilevazione della t. costituisce una preziosa informazione per decidere le terapie da intraprendere per far cedere al corpo eventuale calore in eccesso o per fargliene assumere se in difetto. Infatti l’energia termica è necessaria allo svolgimento delle funzioni cellulari, ma un suo eccesso o un suo difetto, al di là di una certa soglia, può essere lesivo. Nell’organismo la termoregolazione è deputata sia al sistema nervoso sia al sistema endocrino, che per controllare la t. corporea utilizzano recettori nervosi specificamente sensibili all’energia termica. Il corpo ha una percezione di calore crescente se la t. di un qualsiasi punto del corpo si innalza fino a 42÷45 °C; oltre tale valore l’organismo non sente più calore ma dolore. I recettori termici infatti, oltre i 42÷45 °C risultano disattivati e intervengono i recettori da dolore. L’esposizione della cute a 45 °C per un tempo prolungato genera lesioni cellulari: il dolore dunque rappresenta un campanello di allarme preventivo contro danni potenziali.

La temperatura del corpo umano

La t. corporea dell’uomo ha un valore medio di 37 °C, potendo variare tra 35,5 °C e 37,7 °C. Questi valori possono variare in misura considerevole, sia tra i diversi individui, sia in base alle ore del giorno (innalzamento nelle ore serali e diminuzione nelle prime ore della mattina). Inoltre anche la sede in cui la temperatura è misurata implica delle differenze, essendo più elevata la temperatura interna al nostro corpo che quella cutanea: la t. cutanea ascellare, nell’uomo sano in condizioni basali, è di circa 36,5 °C, mentre quella inguinale è più elevata di pochi decimi; quella orale è di circa 36,7 °C; quella rettale di 37 °C. Variazioni di 0,5 °C sono da considerarsi normali in condizioni basali. Dopo sforzo, fumo o assunzione di cibo, si possono osservare variazioni superiori a 0,5 °C. Altre variazioni sono legate allo stato funzionale dell’organismo, soprattutto in rapporto col lavoro muscolare e, nel caso particolare della donna, con la fase dell’ovulazione, in cui si osserva un lieve innalzamento della temperatura.