TENs (Trans-European Networks)

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

TENs (Trans-European Networks)

Ivana Paniccia

TENs (Trans-European Networks) Reti transeuropee operanti principalmente nel settore energetico (RTE-E, anche note con la sigla TEN-E). Le reti transeuropee sono presenti inoltre nel settore dei trasporti (TEN-T) e delle telecomunicazioni (eTEN)Si tratta di reti nazionali interconnesse (➔ interconnesione), ritenute indispensabili per il buon funzionamento del mercato interno dell’energia e il conseguimento degli obiettivi in materia di sviluppo sostenibile, coesione economica e sociale, competitività e sicurezza dell’approvvigionamento energetico all’interno dell’Unione Europea. Le RTE-E, in particolare, svolgono una funzione fondamentale al fine di garantire la sicurezza e la diversificazione dell’approvvigionamento. In tale ambito rientra l’interoperabilità (➔) delle reti transeuropee con quelle dell’energia dei Paesi terzi (Paesi candidati, Paesi d’Europa, del bacino del Mediterraneo, del Mar Nero e del Caspio, del Medio Oriente e della regione del Golfo).

Quadro normativo

La costruzione e lo sviluppo delle RTE-E trovano il loro fondamento giuridico nel Trattato di Amsterdam (➔ Trattato di Amsterdam che modifica il Trattato sull’Unione Europea, i Trattati che istituiscono le Comunità europee e alcuni atti connessi) titolo XV, art. 154-156, che prevede, tra l’altro, l’adozione di orientamenti per definire gli obiettivi, le priorità e le grandi linee di azione. Tali orientamenti sono stati aggiornati da ultimo con la decisione 1364/2006/CE, approvata dal Consiglio nel 2006, che stabilisce obiettivi, priorità e principali linee di azione della UE nel settore delle reti transeuropee dell’energia. Essa elenca i progetti nelle reti transeuropee di elettricità e gas suscettibili di finanziamento comunitario a norma del regolamento 2236/95/CE e ne identifica 3 tipologie, gerarchicamente ordinate: progetti di interesse comune, prioritari e d’interesse europeo. I primi devono presentare prospettive di redditività economica, per valutare la quale è necessario procedere a un’analisi dei costi e dei benefici rispetto all’ambiente, alla sicurezza degli approvvigionamenti e alla coesione territoriale. Una parte dei progetti di interesse comune (quelli caratterizzati da un impatto significativo sul buon funzionamento del mercato interno, sulla sicurezza degli approvvigionamenti e sulla valorizzazione delle energie rinnovabili) è considerata prioritaria ed è privilegiata in sede di assegnazione del sostegno finanziario della Comunità. Alcuni progetti prioritari, aventi natura transfrontaliera o un impatto significativo sulla capacità di trasporto transfrontaliero di energia, sono dichiarati progetti di interesse europeo e comprendono quelli che, in sede di finanziamento comunitario, si avvalgono del bilancio assegnato alle RTE-E; sono oggetto di una particolare attenzione quando beneficiano anche di finanziamenti da altri bilanci comunitari. L’elenco completo dei progetti è allegato alla decisione indicata.

Strumenti di attuazione

I programmi selezionati sono finanziati dalla UE, secondo modalità non distorsive delle condizioni di concorrenza, con fondi allocati in uno specifico bilancio assegnato alle RTE-E (circa 20 milioni di euro l’anno), che vengono destinati in genere a studi di fattibilità. Altri strumenti comunitari (per es., i fondi strutturali nelle regioni di convergenza) possono intervenire per cofinanziare gli investimenti; la Banca Europea degli Investimenti contribuisce al finanziamento attraverso la concessione di prestiti. Agli Stati membri sono richiesti provvedimenti per agevolare e accelerare la realizzazione di questi progetti, con particolare riferimento a quelli di interesse europeo, nel rispetto delle normative ambientali.