TEODOLINDA regina dei Longobardi

Enciclopedia Italiana (1937)

TEODOLINDA regina dei Longobardi

Raffaello Morghen

Figlia di Garibaldo re dei Baiuvari andò sposa ad Autari, re dei Longobardi, probabilmente nel 589, quando quel re cercava di stringere, mediante vincoli familiari, rapporti d'alleanza con i popoli d'oltralpe. Ucciso Autari, ella si scelse come sposo il cognato del marito defunto, Agilulfo, duca di Torino, sul quale esercitò sempre una notevole influenza. Cattolica e animata dai sensi della più viva venerazione per il pontefice Gregorio Magno, che le inviò una copia dei suoi famosi Dialoghi, riuscì a persuadere il marito a convertirsi al cattolicismo e fu la maggiore autrice della conversione di tutto il popolo longobardo. "Suggerente Teudelinda", come dice lo stesso S. Gregorio, nel 599 Agilulfo segnò un trattato di pace col papato, che è indice dei rapporti di amicizia che ormai legavano il popolo dei vincitori alla massima istituzione del popolo dei vinti. A T. si deve anche la fondazione della famosa basilica di S. Giovanni Battista di Monza che ella fece decorare di pitture. Morto Agilulfo nel 616, T. governò per 10 anni fino al 625 insieme col figlioletto Adaloaldo natole nel 602. Pare che anche per sua influenza S. Colombano fondasse nel 612 il famoso monastero di Bobbio.

Bibl.: Di Teodolinda parlano Paolo Diacono nella sua Historia langobardorum e Gregorio Magno nelle sue Epistulae. Vedi anche Hartmann, Geschichte Italiens in Mittelalter, Lipsia-Gotha 1920.

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