Terracina

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Comune della prov. di Latina (136,4 km2 con 43.267 ab. nel 2008). È situata sul Mar Tirreno, nella parte più interna dell’insenatura fra il Monte Circeo e il Monte Orlando, al piede dell’estremo sprone meridionale degli Ausoni, nel punto dove la Via Appia raggiunge il mare. Consta della parte vecchia, di aspetto medievale, e della parte moderna detta Borgo, iniziata da Pio VI e sviluppatasi rettilinea lungo la Via Appia fino al porto. Tra le attività, importanti la viticoltura e l’orticoltura. Industrie alimentari, tessili, meccaniche, del legno. Turismo balneare.

L’antica Terracina fu capitale dei Volsci, chiamata Anxur dal nome del dio protettore. Nel 406 a.C. fu attaccata dai Romani e conquistata; ribellatasi, fu assoggettata saldamente, avendo grande importanza perché posta a dominio della via che conduceva in Campania (poi Via Appia). Nel 329 ricevette una colonia romana (colonia Anxurnas, poi T.), iscritta nel 318 alla tribù Ufentina. Ampliata e rinnovata nei suoi edifici in età sillana, divenne presto una delle città più fiorenti del Lazio. In età traianea fu costruito un porto più grande con nuovi moli e mutato il percorso dell’Appia, facendola passare per la città bassa con il taglio della rupe, ora chiamata Pisco montano; trasformazioni edilizie vi furono anche nell’età degli Antonini (nuovo acquedotto) e dei Severi. Sede vescovile dal principio del 4° sec., T. soffrì per le invasioni barbariche e per le piraterie dei Saraceni. Unita dapprima al ducato bizantino di Napoli, con lo stabilirsi di un dominio saraceno alle foci del Garigliano riprese la funzione di porta del Lazio, e legò le sue sorti a quelle del Patrimonio di S. Pietro (882). Godé di notevole autonomia, riconosciuta dai pontefici, che sostennero la città contro i Frangipane. Annessa dai Francesi al dipartimento del Circeo, insorse nel luglio 1799, ma fu sopraffatta.

I resti più notevoli dell’antica T. sono quelli del tempio di Giove Anxur sull’acropoli, su vasta platea con costruzioni ad archi, in opus incertum di età sillana, e con criptoportico lungo 60 m. Il tempio era esastilo, pseudoperiptero; rimane il podio. Le mura di cinta dell’acropoli sono in opera incerta della fine del 2° sec. a.C., quelle della città sono in opera poligonale. Al centro era il foro su una terrazza, con il tempio di Roma e di Augusto e un altro tempio con basamento in opera quadrata e cella in opera reticolata. Di T. medievale e moderna, il monumento principale è il duomo, S. Cesario, costruito (1074, con aggiunte dei sec. 12°-14° e 18°) sul tempio di Roma e di Augusto, preceduto da un portico (12° sec.) su colonne antiche. I bombardamenti della Seconda guerra mondiale hanno distrutto buona parte del borgo medievale.

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