TERRE COLORATE

Enciclopedia Italiana (1937)

TERRE COLORATE

Maria Piazza

. Le più note sono le terre rosse e le terre gialle. Mineralogicamente varietà polverulente, rispettivamente di ocre rosse (v. ematite; ocra) e di ocre gialle (v. limonite; ocra). La terra di Siena (terra bolare) di colore giallo bruno fino a bruno giallo o bruno scuro, a seconda degli ossidi di ferro, si rinviene in bacini lacustri entro masse trachitiche e calcinata assume color rosso vivo fino a rosso cupo (terra di Siena bruciata); molto usata nell'industria tintoria, affine alla terra di Siena, è la terra d'ombra o terra di Cipro, varietà di ocra con forte quantità di idrossidi di ferro e di ossidi di manganese e piccole quantità di sostanze umiche, che si trova a Cipro e in molte altre località di Europa.

Di composizione un po' diversa è la terra di Colonia, torba terrosa essenzialmente formata di sostanze umiche e carboniose; si trova negli strati profondi di molte torbiere a Colonia, in Turingia e in altre regioni della Germania. Prima dell'uso subisce speciali trattamenti, con aggiunte di ocre.

La terra verde di Verona o di Cipro, celadonite compatta o terrosa, costituita da silicato idrato ferroso con una colorazione da verde pallido a verde cupo o ciiestrino. Le più note sono quella di Monte Baldo (Verona), di color verde oliva, e quella, verde pomo, di Cipro; si rinviene inoltre nel Trentino, in Boemia, ecc.

Recentemente è stata utilizzata anche la bauxite istriana come colorante anticorrosivo e si è tentato d'introdurre (1921) l'ossido di ferro naturale (ematite di colore) di produzione nazionale invece di quello importato dalla Spagna. Nonostante l'esistenza dei giacimenti del Monte Latemar, del Gruppo dello Scibar (Bolzano), del Trentino e degli ottimi risultati dati alle prove sperimentali, oggi non c'è ancora un prodotto nazionale. Nel 1934 la produzione delle ocre naturali in Italia ha raggiunto le 7000 tonn. e quella della bauxite istriana 70 tonn.

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