Territori occupati

Dizionario di Storia (2011)

territori occupati


Territori posti sotto l’autorità di un esercito ostile o di una potenza occupante, nei termini definiti dalla Quarta convenzione dell’Aja (2007). In particolare, l’espressione si riferisce ai territori sottratti da Israele agli Stati arabi, durante la terza guerra arabo-israeliana del 1967 (➔ arabo-israeliane, guerre). Si tratta della Cisgiordania e di Gerusalemme Est, prese alla Giordania; di Gaza e del Sinai, presi all’Egitto; delle alture del Golan, prese alla Siria. La restituzione incondizionata dei t.o. è stata richiesta dalla controversa risoluzione ONU 242 delle NU (1967), mai attuata. Israele ha tuttavia reso il Sinai all’Egitto in seguito agli accordi di Camp David del 1978. Con gli accordi di Oslo (1993) la maggior parte della Cisgiordania è stata posta sotto l’amministrazione dell’Autorità nazionale palestinese, sebbene Israele continui a mantenervi insediamenti e a costruirne di nuovi, e nonostante la costruzione di una barriera difensiva lungo il confine provvisorio fra i due Stati. Nel 2005, Israele ha attuato il ritiro unilaterale dalla sola Gaza, senza tuttavia rimuovere l’embargo posto all’entrata di merci e persone. Le alture del Golan, per la loro importanza strategica, e Gerusalemme Est, ritenuta parte della capitale di Israele, non sono state finora oggetto di restituzione.

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