OXUS, Tesoro dellʼ

Enciclopedia dell' Arte Antica (1963)

OXUS, Tesoro dell'

K. Jettmar

L'Asia centrale sudorientale, dunque i territorî intorno all'Amu Darya (antico Oxus) e al Sir Darya, appartiene da un'epoca non posteriore alla metà del II millennio a. C., unitamente all'attuale Turkmenia e Kasachistan, ad un ciclo archeologico che indichiamo come Cultura di Andronovo.

Questo ciclo ha stretti legami con la contemporanea tarda Età del Bronzo della Russia meridionale ed è iniziato da popoli europidi, forse precursori degli Iranici settentrionali. Dall'inizio del I millennio a. C. la civiltà di Tepe Siyalk B (da cui provengono i Medi e i Persiani) fiorente nella Persia nord-occidentale, esercita forti influenze in queste zone (v. asia, civiltà antiche). Questi legami si consolidano dopo lotte all'inizio del periodo degli Achemènidi. I Persiani ricevono dalle tribù scitiche ivi dimoranti i loro migliori soldati e anche il loro oro. L'esportazione persiana non è meno intensa e giunge fino all'Altai (v.) e persino fino alla taiga. Gli Achemènidi controllano anche politicamente il paese. Un tale sistema costringe Alessandro Magno a spingersi sino a questa zona di reclutamento. Come continuazione della sua politica di conquista e pacificazione si sviluppa lo stato greco-battriano (v. battriana, arte della), che verso la metà del II sec. a. C. fu annientato dai suoi vicini delle steppe, nonché da invasioni di popoli, sopraggiunti di recente da Oriente.

Di questo territorio di collegamento conosciamo l'arte e la cultura del primo periodo solamente da ritrovamenti isolati e da vecchi scavi russi, che furono insufficientemente pubblicati. Ma per quanto concerne le opere del periodo degli Achemènidi (V e IV sec. a. C.) è possibile avere un'eccellente visione mediante il ritrovamento di un tesoro, avvenuto già nel 1877 presumibilmente presso Kuād, nelle vicinanze dell'Amu Darya (= Oxus). Il tesoro, dopo aver vagato qua e là e aver subìto notevoli perdite, pervenne infine nel British Museum e entrò nella letteratura come "tesoro dell'Oxus". Consiste di piccoli bronzetti a tutto tondo, fra cui una quadriga completa, di vasi, lamine con firme sbalzate in rilievo, anelli, collari e braccialetti, catenelle, ciondoli e perle ornamentali. Tutti questi oggetti sono quasi esclusivamente eseguiti in oro, uno dei principali prodotti del paese. Gran parte degli oggetti potrebbe essere assegnata senza esitazione all'arte achemènide con le sue tradizioni assire, urartee e mannee. Le relazioni con l'arte ponto-scitica sono labili. Sebbene compaiano spesso figurazioni di animali, non si ha mai la sensazione di aver a che fare con una plastica nata per il legno o per l'osso, e che solo successivamente fosse stata trasferita in metallo. Manca il caratteristico adattamento allo spazio limitato, l'accentuazione di parti del corpo importanti dal punto di vista funzionale. Sono frequenti le figurazioni di persone e la tendenza policroma è sempre viva. Più intense e facilmente comprensibili sono le relazioni con l'arte dell'Altai (v.) che presumibilmente proprio attraverso questa zona era collegata con l'Iran.

Per molte caratteristiche il tesoro dell'O. costituisce un importante stadio precedente l'arte sarmatica. I Sarmati, infatti, etnicamente e culturalmente sono stati continuamente alimentati dall'Asia centrale. Sono anche evidenti tendenze che indicano un trapasso verso l'arte greco-battriana e verso quella parthica settentrionale da poco conosciuta (v. parthica, arte).

Bibl.: O. M. Dalton, The Treasure of the Oxus (with Other Examples of Early Oriental Metal-Work), 2a ed., Londra 1926. Per la caratterizzazione dell'ambiente si veda anche: A. N. Bernštam, Zolotaja diadema iz šamanskogo pogrebenija na r. Karagalike (Il diadema d'oro dalla tomba di Šaman sul f. Karagalik), in Kratk. Soobošč. Inst. Istor. Materialn. Kul΄tury, V, Mosca 1940, p. 23 ss.; id., Osnovnye etapy istorii kul΄tury Semirečja i Tjan΄-šanja (Le tappe fondamentali della storia della cultura delle regioni di Semireče e del Tienshan), in Sov. Archeol., XI, 1949, p. 336, e ss.; id., Trudy Semirecenskoj archeologisčekoj ekspedicii' "Ču skaja dolina" (Lavori della spedizione archeologica di Semireče "La valle del f. Ču"), in Materialy i Issledovan. po Archeol. SSSR, 14, Mosca-Leningrado 1950.