THERA

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)

THERA

Luigi Rocchetti

. Gli scavi intrapresi nel 1967 da S. Marinatos presso il villaggio di Affiotiri, sulla costa meridionale dell'isola, di fronte a Creta, rappresentano l'esito di una lunga serie di ricerche iniziate sporadicamente nel secolo scorso (quando già la civiltà minoica aveva dato nell'isola esigue testimonianze) e riprese verso il 1960 in seguito agli studi sulla distribuzione dei palazzi cretesi, catalizzati dalla recente scoperta di Zakro, attribuita da vari studiosi a un'immane onda sismica che ebbe come suo epicentro l'isola vulcanica di Thera. Gli scavi di Marinatos hanno dato luogo a una delle scoperte archeologiche più importanti e affascinanti di questa seconda metà di secolo: un organico abitato di epoca minoica conservato in perfette condizioni sotto uno spesso strato di pomice eruttata dal vulcano: come a Pompei la lava e i lapilli, a T. la pomice ha sigillato, fermandolo per sempre, un aspetto quotidiano di una comunità del 1500 a.C. circa.

Infatti intorno a quella data l'isola dovette essere sconvolta da una serie di terremoti che fecero fuggire gli abitanti; dopo i terremoti, in un drammatico crescendo ci fu l'esplosione del vulcano. La prima colata coprì l'abitato con un strato alto fino a quattro metri di pomice; l'eruzione coprì con uno strato di cenere vulcanica, talvolta alta fino a 40 o 50 metri, l'intera isola.

Le costruzioni, a due o tre piani, con muri di argilla e pietre grossolane rinforzate con travi lignee - come a Creta - in funzione antisismica, hanno porte e finestre intelaiate con pietre; i vani superiori servivano da quartieri di abitazione, i sottosuoli invece erano ripostigli e laboratori in cui sono stati rinvenuti numerosi vasi grezzi come giare, con chicchi di grano carbonizzati, vasi per olio, lampade, ecc. Nei piani superiori si aprivano ampie sale, alcune con pilastro centrale, con pavimenti rivestiti di lastre di pietra e una svariata serie di vivaci affreschi alle pareti che testimoniano un alto tenore di vita.

Gli affreschi sono la nota più singolare di questa scoperta e sono importantissimi per la cultura figurativa dell'epoca: come a Creta, ma con un timbro più accentuato, è presente in essi un altissimo senso naturalistico che genera ampie descrizioni di paesaggio animate da vegetazioni, animali e fiori, ottenute con una tecnica fluentissima.

Tra gli affreschi più noti abbiamo un bellissimo fregio di antilopi, una scena con due pugilatori (che somaticamente sono molto simili alle figure degli affreschi di Cnosso), una spiritosa descrizione di scimmie azzurre arrampicate su rocce scure come il paesaggio dell'isola. Un'intera stanza è decorata con un paesaggio di colline ondulate e frastagliate da cui nascono gigli e fiori di croco su uno sfondo di cielo solcato da uccelli che si rincorrono. Un altro grande affresco - un fregio lungo 7 metri circa - raffigura in uno stile miniaturistico molto animato una scena bellica: si notano descrizioni di città, uno stuolo di navi, una scena di naufragio, e numerose figure umane e di animali immesse in un paesaggio subtropicale: oltre che per la vivacità della rappresentazione, questo affresco è molto importante per lo studio della marineria minoica e per gli eventuali riferimenti storici che esso può fornire.

La ceramica è abbondante e varia; quella locale che riflette nella maggioranza dei suoi esemplari schemi cicladici è per lo più grossolana: grandi giare, anfore, tripodi, bracieri, la cui decorazione è a motivi astratti di origine naturalistica propri del Tardo Minoico I, oppure con decorazione di rondini e delfini. La ceramica d'importazione proviene da Creta e dal continente ed è molto raffinata. Scarso il materiale in metallo: di bronzo sono gli aghi e le spille, le brocche, tazze e padelle. Gli affreschi staccati e restaurati sono esposti al Museo Nazionale di Atene. Vedi tav. f. t.

Bibl.: Sull'eruzione: Acts of the 1st international Congress on the volcano of Thera, September 1969, Atene 1971; S. Marinatos, Excavations at Thera, I-VII, 1967-1976; S. Marinatos, M. Hirmer, Kreta und Thera, Monaco 1973.

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