DONATO, Tiberio Claudio

Enciclopedia Italiana (1932)

DONATO, Tiberio Claudio (Tiberius Claudius Donatus)

Massimo Lenchantin De Gubernatis

Commentatore di Virgilio, da non confondersi con Elio Donato (v. sotto). Fiorì verso la fine del sec. IV, come si deduce, con qualche probabilità, dal fatto che, mentre conosce Servio, non ne è conosciuto. Tiberio Donato stesso dà al suo commento dell'Eneide il nome di Interpretationes, e Interpretationes Vergilianae è il titolo nei manoscritti. Nell'epilogo egli afferma di aver composto la sua opera già innanzi negli anni per lasciarla quale esempio da imitare al figlio Tiberio Claudio Donaziano. Non si tratta in realtà d'una raccolta di scolî veri e proprî, ma d'un'illustrazione del poeta dal punto di vista retorico e con fini essenzialmente pedagogici: un'illustrazione, che se poco conferisce all'esegesi dell'Eneide, non è priva d'importanza per la storia della critica letteraria nell'antichità. Agl'interpreti precedenti Tiberio Donato accenna qualche volta, senza tuttavia citarli per nome. Una delle sue fonti principali fu, senza dubbio, il commento a Virgilio di Elio Donato. Le Interpretationes vennero pubblicate da H. Georgii in due volumi, Lipsia 1905-6.

Bibl.: M. Schanz, Gesch. der römischen Litteratur, II, i, 3ª ed., Monaco 1911, § 248, 2.

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