Timido

Enciclopedia Dantesca (1970)

timido

Vittorio Russo

Nel significato di " preso da timore ", " impaurito ", ricorre in If XVII 121 (Allor fu' io più timido a lo stoscio), e in Cv IV XIII 10 (il possesso delle ricchezze cagione è di male, ché fa, pur vegliando, lo possessore timido e odioso); nel significato di " esitante ", " incerto ", in Pg XVIII 8 (timido voler), e XX 151 (timido e pensoso); nel significato di " non sicuro " o " poco coraggioso ", in Pd XVII 118 (s'io al vero son timido amico); timida, col significato specifico di " turbata e arrossita per pudicizia ", in Pd XXVII 33 (come donna onesta... per l'altrui fallanza / ... timida si fane); timidette col significato di " pazienti e calme " in Pg III 81 (Come le pecorelle escon del chiuso / a una, a due, a tre, e l'altre stanno / timidette atterrando l'occhio e 'l muso).

Ma per le relazioni con il concetto dottrinale di ‛ timore ', una delle ‛ passioni ' dell'anima, secondo la psicologia morale del Cristianesimo, v. TEMERE; TIMIDITATE.

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