GALLIO, Tolomeo

Enciclopedia Italiana (1932)

GALLIO, Tolomeo


Cardinale. Nato a Cernobbio nel 1526, fu segretario del card. Gian Angelo Medici, che, eletto papa (Pio IV), lo creò arcivescovo di Manfredonia (1562) e poi cardinale (1565; fu comunemente detto il cardinale di Como). Ebbe parte attiva nella politica della S. Sede; tornato in ombra nel pontificato di Pio V, con quello di Gregorio XIII diventò potentissimo. Sin dal 1572 gli fu affidata non solo la segreteria di stato, ma anche la segreteria intima del pontefice, cosicché raccolse nelle sue mani la somma degli affari vaticani. E in tale eccezionale posizione riuscì a mantenersi per tutto il pontificato di Gregorio XIII, fino al 1585. All'avvento di Sisto V, cedette la sua carica al card. Rusticucci; fu tuttavia impiegato dal nuovo pontefice in commissioni, come la Congregazione per l'attuazione e interpretazione dei decreti del concilio di Trento. Nel conclave da cui uscì eletto Urbano VII, fu un momento ventilata anche la sua candidatura. Morì il 3 febbraio 1607. Ricco, generoso, costruì Villa d'Este a Cernobbio (1568), un'altra villa sontuosa a Frascati. Nel 1862 gli fu eretto un monumento nel duomo di Como.

Bibl.: P.O. v. Törne, Ptolémée Gallio Cardinal de Come, Helsingfors 1907.