Aereo, trasporto

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

aereo, trasporto

Alberto Heimler

Trasferimento di persone e cose da un luogo all’altro per mezzo di veicoli aerei.

Nel settore dell’industria dei trasporti quello aereo è uno dei segmenti più dinamici. Tra il 2002 e il 2012 i passeggeri sono aumentati in tutto il mondo del 60%, arrivando a sfiorare i 3 miliardi. Notevole anche l’incremento, nell’arco di questi 10 anni, delle merci trasportate (48 milioni di t, pari a +37% rispetto al 2002). Tale tendenza ha subito una netta accelerazione con l’avvento delle compagnie a basso costo e l’impetuoso sviluppo dei Paesi più popolosi del mondo.

Monopolio delle compagnie di bandiera

A partire dagli ultimi due decenni del 20° sec. il mercato del trasporto a. si è profondamente trasformato. Sino alla fine degli anni 1970, come conseguenza delle restrizioni regolatorie allora prevalenti, l’ingresso di nuove compagnie a. sul mercato era quasi impossibile, così come l’espansione di quelle esistenti su nuove rotte. Tale situazione non permetteva l’instaurarsi di una concorrenza di prezzo, essendo il traffico a. controllato dalle compagnie di bandiera, per la maggior parte di proprietà pubblica. I mercati nazionali erano generalmente serviti da una sola compagnia o, se più compagnie erano presenti, ciascuna manteneva un monopolio su un insieme di rotte. La copertura delle rotte internazionali, anche all’interno dell’Unione Europea, era negoziata bilateralmente dai governi dei Paesi coinvolti e solitamente le due compagnie di bandiera si dividevano il mercato, accordandosi su tariffe mediamente elevate, che solo persone con alto reddito potevano permettersi.

Liberalizzazione del mercato

La liberalizzazione del mercato, avviata negli Stati Uniti nel 1978, ha consentito lo sviluppo del settore e ha condotto a significative riduzioni tariffarie, che hanno reso il trasporto a. un servizio di massa. Come conseguenza della riduzione dei prezzi innescata dalla liberalizzazione, il numero di passeggeri è passato dai 500 milioni del 1978 ai 3 miliardi odierni.

Nell’Unione Europea l’apertura dei mercati alla concorrenza ha avuto inizio nel 1988, consentendo a qualsiasi compagnia europea di operare su qualunque tratta, senza la necessità di accordi preventivi fra Stati membri. Si è quindi modificata la struttura del mercato, che non è più caratterizzato da reti di collegamenti punto-punto (origine-destinazione finale), ma assume sempre di più una fisionomia a raggiera: i passeggeri sono trasportati dalla periferia al centro e poi smistati e raggruppati per la destinazione finale (hub and spoke), con significativi benefici in termini di efficienza e di riduzione del costo del servizio. Le compagnie a. di bandiera, quasi tutte privatizzate, si sono a loro volta trasformate, in alcuni casi attuando concentrazioni (per es., KLM e Air France), in altri unendosi in alleanze strategiche, volte a favorire le scelte di viaggio dei passeggeri. Contemporaneamente è aumentato il numero delle compagnie a basso costo, che forniscono servizi di linea a prezzi contenuti, con diffusi benefici per gli utenti e con effetti di disciplina sulle strategie di prezzo delle stesse compagnie tradizionali. Il grande contributo delle low cost è stato quello di ribaltare un paradigma che sembrava ovvio, ossia che i prezzi devono essere ridotti in prossimità della partenza, così da garantire la copertura dei costi del volo. Le moderne compagnie a. a basso costo adottano una strategia opposta, discriminando i passeggeri sulla base dell’urgenza del viaggio: più vicina la partenza, più costosi i biglietti. In questo modo si favoriscono gli acquisti anticipati, si riducono i margini di incertezza sulla domanda e si agevola la pianificazione strategica.

Gli effetti benefici della liberalizzazione sono rimasti confinati all’interno delle grandi aree regionali (dell’Unione Europea, degli Stati Uniti, del Canada ecc.), mentre il trasporto a. fra l’una e l’altra di queste aree continua a essere regolato dagli accordi bilaterali degli Stati.

Permanenze di potere di mercato

Ambiti di potere di mercato sopravvivono relativamente ai collegamenti nazionali, soprattutto in corrispondenza di aeroporti nei quali la capacità di decollo e quella di atterraggio sono interamente utilizzate e gli slots aeroportuali sono totalmente usati. In questi aeroporti, i voli in partenza o in arrivo non sono soggetti alla disciplina della concorrenza, salvo quando esistano aeroporti vicini in competizione fra loro (il che è possibile solo se sono di proprietà di soggetti diversi).

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