Trattato sulla natura umana. Un tentativo di introdurre il metodo sperimentale di ragionamento nei soggetti morali

Dizionario di filosofia (2009)

Trattato sulla natura umana. Un tentativo di introdurre il metodo sperimentale di ragionamento nei soggetti morali


(A treatise of human nature: being an attempt to introduce the experimental method of reasoning into moral subjects) Opera che D. Hume pubblicò, anonima, in tre libri: i primi due (I, Of the understanding; II, Of the passions) nel 1739, il terzo (III, Of morals) nel 1740. Intendimento dell’autore è fondare una «scienza dell’uomo» – ricorrendo a quel metodo sperimentale che celebrava i suoi trionfi nello studio della natura – che possa, a sua volta, costituire «l’uni­co solido fondamento per le altre scienze». Nel I libro, dopo avere distinto le percezioni, sulla base del differente «grado di forza e di vivacità con cui colpiscono la mente», in impressioni e idee («immagini evanescenti delle impressioni»), Hume enuclea le leggi (somiglianza, contiguità, causalità) con cui l’attività immaginativa procede nell’associare queste ultime creando veri e propri sistemi di idee complesse. In base al principio per cui deve esserci corrispondenza tra impressioni e idee, Hume dimostra l’infondatezza razionale ed empirica di tradizionali nozioni, quali la sostanza, l’identità personale, lo spazio, il tempo, la causalità: l’esperienza presenta diversi contenuti, ma non offre mai la rappresentazione di un nesso necessario. Il fondamento di simili nozioni è psicologico, ossia la credenza (belief) nel legame causale, ecc., è il risultato della nostra abitudine a rilevare determinate successioni. Nel II libro Hume svolge l’analisi delle leggi secondo le quali le passioni si presentano nella coscienza: è chiaro che tendiamo a concedere il nostro assenso a quelle passioni che ci arrecano benessere; e tuttavia l’esistenza di passioni e azioni disinteressate si spiega ammettendo in noi un sentimento di simpatia (sympathy), che ci spinge a partecipare del piacere e del dolore altrui e ad agire in favore dei nostri simili. La simpatia riveste così nel mondo morale (analizzato nel III libro) una funzione fondante analoga a quella della credenza nel campo conoscitivo: il sentimento di simpatia ci fa assumere nei confronti degli altri quell’atteggiamento di benevolenza che vorremmo fosse usata nei nostri confronti. E al sentimento, che spinge gli uomini ad associarsi, Hume riconduce, più che a un ipotetico contratto sociale, le origini della società.

TAG

Contratto sociale

Causalità