Traveller's cheque

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

traveller's cheque


traveller’s cheque  Assegno, a copertura garantita, emesso da un istituto di credito o da un ente finanziario abilitato, per un importo fisso in moneta estera, contro versamento del valore equivalente nella stessa valuta o in moneta nazionale, pagabile nella moneta in esso indicata presso una filiale o un corrispondente dell’istituto emittente. Sono assegni nominativi, intestati alla persona che deve utilizzarli. All’atto dell’acquisto viene richiesto di apporre una firma sugli assegni e il pagamento è subordinato all’esistenza sul titolo, nel momento della presentazione, di una doppia firma conforme del prenditore. ● I primi strumenti assimilabili ai t. c. furono emessi il 1° gennaio 1772 dalla London Credit Exchange Company per l’uso in 90 città europee; nel 1874 T. Cook creò le circular notes («note circolari»), che funzionavano come traveller’s cheque. Ma è nel 1891 che l’American Express emise veri e propri t. c., il primo strumento prepagato della storia messo in circolazione su larga scala; l’invenzione è tradizionalmente attribuita all’impiegato M. Flemming Berry, dopo che il presidente della società J.C. Fargo ebbe problemi a ottenere fondi con lettere di credito in piccole città europee. Tra il 1950 e l’inizio degli anni 1990 i t. c. divennero uno dei principali metodi di pagamento nei viaggi all’estero, avendo il vantaggio di eliminare i rischi associati al trasporto di denaro contante. A partire dai primi anni 1990, la nascita e la diffusione di strumenti quali carte di credito e di debito e degli sportelli automatici ha comportato la pratica cessazione del loro uso.

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