TREBONIANO GALLO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

TREBONIANO GALLO (C. Vibius Treba o Trebonianus Gallus)

G. Bovini

Imperatore romano. Successe nel 251 a Traiano Decio; proveniva da antica stirpe etrusca ed era a capo della Mesia Inferiore. Fu ucciso dai soldati nel 253.

Il tipo iconografico più comune che appare sulle monete presenta capelli e barba tagliati cortissimi con sforbiciate aderenti, l'occhio assai infossato, il naso ingrossato alla punta, il contorno del mento rientrante. Accentuata è l'indicazione delle arcate zigomatiche e della rugosità della fronte. L'incisore ha cercato dunque di tradurre anche nel conio monetale quei tratti fisionomici più salienti che contribuiscono a rendere una più profonda interpretazione psicologica dell'effigiato: anche nelle monete quindi si riflette quell'uso caratteristico delle particolarità tecniche proprie dell'espressionismo del tempo.

Nella scultura a tuttotondo l'iconografia di T. Gallo è piuttosto incerta. Sono stati giustamente ridotti a quattro (Minto) i possibili ritratti dell'imperatore: tutti e quattro sono di bronzo. Completamente conservata è una statua del Metropolitan Museum di New York che, in grandezza maggiore del naturale, lo rappresenta nella nudità eroica e nell'atteggiamento proprio degli oratori. Nella testa, la cui sottostante impalcatura ossea è portata in rilievo dalla dura modellazione delle forme, lo sguardo dell'osservatore resta polarizzato da due particolarità: dalle rughe profonde e simmetriche pur nel loro andamento disuguale, che solcano la fronte e dallo sguardo penetrante e pieno d'energia. I capelli, la barba, i baffi e le sopracciglia sono espressi con piccoli intacchi distribuiti disordinatamente, che nei passaggi presso le guance ed il collo vanno gradatamente sfumando. Questi particolari, unitamente all'incisione dell'iride e all'incavo della pupilla, sono tipici dell'indirizzo impressionistico e coloristico seguito dall'artista.

Le stesse tendenze si trovano anche su di una testa, posta su di un busto di alabastro orientale, del Museo Gregoriano in Vaticano. Rispetto alla testa precedente il ritratto vaticano presenta un raddolcimento determinato dall'espressione meno energica e dalla minore durezza della trattazione della barba e dei capelli. Assai vicina alla statua del Metropolitan Museum di New York è un'altra statua, assai danneggiata, del Museo delle Antichità di Costantinopoli, che rappresenta T. Gallo in grandezza maggiore del vero, nell'atto di arringare le milizie.

Il quarto ritratto, del quale rimane la sola testa, trovasi nel Museo Archeologico di Firenze, e presenta proporzioni maggiori del vero. La forma plastica, accentuata dalle linee ben modellate dell'ossatura, non è annullata dagli elementi coloristici espressi nella fattura esteriore con particolarità tecniche comuni alle teste sopra descritte.

Bibl.: A. Joubin, Quelques bronzes inédits du Musée de Costantinople, in Rev. Arch., II, 1899, p. 209; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II3, pp. 158-160; F. Gerald, Bronze Statue of Trebonianus Gallus, in Bull. Metr. Mus., I, 1905-6, p. 13 ss.; Helbig-Amelung, Führer3, Lipsia 1912, n. 673; A. Minto, Un nuovo ritratto di C. Vibius Trebonianus Gallus, in La Critica d'Arte, II, 1937, p. 54 ss.; G. Bovini, Osservazioni sulla ritrattistica romana da Treboniano Gallo a Probo, in Mon. Ant. Linc., XXXIX, 1943, c. 190-196.