TREMORE

Enciclopedia Italiana (1937)

TREMORE (dal lat. tremor; fr. tremblement; sp. temblor; ted. Zittern; ingl. tremor)

Vittorio Challiol

Consiste nell'oscillazione ritmica, involontaria, più o meno ampia, che può descrivere attorno alla propria posizione d'equilibrio, tutto il corpo, un lato di esso, un arto o un singolo gruppo muscolare.

Sulla patogenesi del tremore non si può ancora affermare una teoria sicura. È certo che cause efficienti possono essere: lesioni nervose organiche a sede differente, ma specialmente del cervelletto e delle formazioni grige centrali della base cerebrale; azioni tossiche passeggere o permanenti, sui centri nervosi o sui muscoli; eccitamenti periferici; fattori psichici, soprattutto quelli che provocano, come conseguenza immediata, risentimento nel sistema nervoso vegetativo e nell'apparato endocrino. Tutte queste cause agiscono sul complesso apparato nervoso che regola il movimento volontario normale, provocando uno squilibrio nel meccanismo dei gruppi muscolari ad azione antagonista, sia per eccesso sia per difetto nell'azione dei singoli gruppi.

Si può incidentalmente osservare il tremore nelle persone apparentemente normali quando queste siano state sottoposte a una fatica muscolare particolarmente intensa, oppure a un improvviso e inabituale raffreddamento, oppure quando abbiano compiuto eccessi sessuali. Degno di particolare menzione è il tremore emotivo, che può essere a scosse ampie o piccole, localizzato alle mani oppure diffuso anche agli arti superiori, ai muscoli della mandibola, al viso, ed è quasi sempre accompagnato dai fenomeni vegetativi che sono il corteo sintomatico abituale degli stati emozionali: disturbi vasomotori, alterazioni del ritmo cardiaco, secchezza delle fauci, erezione dei peli, sintomi di passeggero alterato funzionamento degli apparati respiratorio e digestivo.

Malattie nervose organiche. - Nella sclerosi a placche il tremore è uno dei sintomi caratteristici. Un tremore simile a quello della sclerosi a placche si può osservare in una serie di malattie che colpiscono il cervelletto o le vie nervose collegate con quest'organo: malattia di Friedreich, sindrome di Benedikt, lesionì cerebellari a focolaio: in questi casi però il tremore non si presenta per lo più allo stato puro, ma unito con fenomeni nettamente atassici. Un altro tipo caratteristico di tremore è quello che si osserva nella malattia di Parkinson e, più raramente, nella sindrome parkinsonoide dell'encefalite epidemica cronica: il tremore è localizzato alle dita (movimento pillolare), al viso, alle labbra, ed è soprattutto presente allo stato di riposo, mentre diviene talvolta meno apprezzabile durante l'esecuzione di movimenti volontarî: aumenta per le emozioni e le brusche variazioni atmosferiche. Caratteristiche simili ha il tremore senile, che si localizza per lo più nel capo. Quest'ultimo tipo è collegato assai spesso col tremore essenziale eredo-familiare che compare già nell'infanzia o nell'adolescenza. Nella malattia di Wilson il tremore può avere le caratteristiche intenzionali; più raramente ricorda quello della malattia di Parkinson. Negli emiplegici, nei soggetti che hanno avuto una commozione cerebrale o midollare, negl'individui affetti da esiti di paralisi infantile il tremore non è un'evenienza rara. Nella paralisi progressiva è particolarmente evidente a carico delle labbra e della lingua ed è esagerato dai movimenti, specie dall'emissione delle parole. Nell'epilessia si nota talvolta dopo l'attacco comulsivo.

Malattie nervose cosiddette funzionali. - Negli stati nevrastenici e psicastenici, nella nevrosi traumatica, il tremore è soprattutto apprezzabile nelle palpebre quando il soggetto tiene gli occhi socchiusi e nelle dita delle mani quando gli arti superiori sono protesi in avanti in atto di chi giura. Nell'isteria può avere carattere transitorio in seguito a un episodio emozionale, ma può anche essere permanente, generalizzato o limitato a uno o due arti. Il tremore isterico può rivestire caratteristiche più svariate: il suo polimorfismo nello stesso individuo ha una grande importanza diagnostica.

Intossicazioni, infezioni, disendocrinie. - Il tipo più frequente è il tremore alcoolico. Prescindendo dal tremore che fa parte del quadro sintomatico imponente del delirium tremens, esso può essere abitualmente presente negli alcoolisti cronici. È generalmente più evidente la mattina e scompare e si attenua dopo ingestione di alcool. È per lo più localizzato alle mani, alla lingua e alle labbra; manca allo stato di riposo, ma compare quando il soggetto è costretto a mantenere uno speciale atteggiamento; al viso è particolarmente evidente quando il malato parla o ride. Caratteristiche simili ha il tremore nell'avvelenamento da piombo. Nell'avvelenamento da mercurio, invece, tale segno ricorda specialmente quello che s'osserva nella sclerosi a placche. Nella morfinomania il tremore è frequente, soprattutto alle mani e al viso e aumenta d'intensità durante lo svezzamento. Nella pellagra, nell'avvelenamento da tabacco e da nicotina (scosse molto rapide), da solfuro di carbonio, da oppio, il tremore è presente con una certa frequenza. In linea generale si può dire che gli avvelenamenti occasionali causano l'insorgenza di tremore soprattutto nelle persone neuropatiche predisposte, ma provocano il fenomeno anche negl'individui precedente mente sani. Nel morbo di Flaiani-Basedow il tremore è esteso a tutto il corpo ma soprattutto alle dita; è possibile spesso metterlo in evidenza palpando le masse muscolari, che si sentono palpitare sotto il dito esploratore; esiste allo stato di riposo ed è aumentato dai movimenti.

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