TRICOTTERI

Enciclopedia Italiana (1937)

TRICOTTERI (volg. Friganee; lat. scient. Trichoptera)

Athos Goidanich

Ordine d'Insetti di media o piccola statura, a metamorfosi completa, conducenti vita terrestre allo stato adulto, acquatica in quello larvale. Forniti di lunghe antenne, di apparato boccale del tipo masticatore ma molto ridotto, di quattro grandi ali membranose (raramente assenti) ricoperte di peli (donde il nome) e disposte a tetto nel riposo, i Tricotteri assomigliano molto a certe farfalle. Hanno costumi notturni o crepuscolari e si trovano sempre in vicinanza delle acque correnti o stagnanti, nelle quali o vicino alle quali depongono, a gruppi cementati sul supporto o avvolti di una sostanza gelatinosa, le loro uova.

Le larve tranne una eccezione) vivono nelle acque di ogni natura, prediligendo però ciascuna specie un ambiente particolare: se ne trovano così nei veloci torrenti di montagna, come nei ruscelli limpidi o in pozzanghere, in stagni, in laghi, in risaie, ecc. Quelle di tipo cruciforme (capo piegato in basso, corpo cilindrico, primo segmento addominale provvisto di mammelloni), e qualcuna del tipo campodeiforme (capo diretto in avanti, corpo depresso, senza mammelloni), si costruiscono un ricovero che si trascinano dietro per tutta la vita, costituito da un tubo cilindrico o conico formato di seta e ricoperto da granelli di sabbia, da sassolini, da conchigliette, da pezzetti di legno, da brandelli di foglie, ecc. Qualche volta questi astucci sono a forma di chiocciola, o fabbricati con sola seta, oppure sostituiti da un pezzo di stelo di cannuccia, ecc.; in generale sono pesanti e mantengono l'inquilino sul fondo; ma qualche specie se ne costruisce di leggieri, e nuota con essi alla superficie. La forma e gli elementi costitutivi dei ricoveri sono di solito costanti per ogni specie o gruppo di specie. Quasi sempre il fodero è chiuso posteriormente, ma possiede aperture che permettono la circolazione, nell'interno, dell'acqua necessaria alla respirazione (tegumentale o pseudobranchiale). Le suddette specie sono in genere fitofaghe; s'impupano nell'astuccio stesso.

Le larve campodeiformi invece (con le predette eccezioni, oltre a qualcuna vivente libera e agile sul fondo, fra le pietre e le piante acquatiche, oppure in gallerie nella sabbia, o anche in gallerie scavate nel legno), si costruiscono con la seta delle speciali minuscole e complicate reti da pesca, tese attraverso la corrente, formate a coppa o ad imbuto terminante in una sacca che trattiene la preda. Per la ninfosi, queste specie si fabbricano bozzoli appositi che permettono la circolazione dell'acqua nell'interno. In tutte le specie le pupe escono dal bozzolo e lo sfarfallamento avviene fuori dell'acqua.

Della dozzina di famiglie conosciute ricordiamo le seguenti: Rhyacophilidae, Hydrophilidae, Philopotamidae, Polycentropidae, Psychomyidae, Hydropsychidae, Phryganeidae, Molannidae, Leptoceridae, Limnophilidae, Sericostomatidae, ecc. I più antichi Tricotteri fossili conosciuti appartengono al Lias d'Europa; essi sono numerosi nel Terziario (Ambra baltica: Oligocene). Insieme con i Lepidotteri sono i soli Insetti oggi conosciuti nei quali il sesso eterogametico è il femminile (v. sesso).

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