Tropismo

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tropismo In biologia, movimento di un organismo o di una sua parte determinato dall’azione di uno stimolo esterno. Il termine fu introdotto da J. Sachs per indicare la tendenza, propria di molte piante, a orientarsi in un dato senso rispetto alla luce, o alla forza di gravità, o a stimoli chimici. Quando lo stimolo agisce sopra organismi che possono spostarsi attivamente, si parla di tassia (➔) o tattismo. I t. possono essere positivi o negativi, a seconda che il movimento sia verso la sorgente dello stimolo, o in direzione opposta. Si classificano, secondo la natura dello stimolo in: aptotropismo, anemotropismo, chemiotropismo eliotropismo o fototropismo, galvanotropismo, geotropismo, reotropismo ecc.

Nel mondo vegetale il t. mira a disporre gli apparati assimilatori, vegetativi e riproduttivi nella posizione più adatta per l’adempimento delle diverse funzioni. Per es., una sorgente luminosa può condizionare la crescita di una pianta causando l’orientamento del fusto verso l’origine di questo (fototropismo positivo) o in direzione contraria (fototropismo negativo, come è quello delle radici); molte foglie presentano t. trasversale (o diaeliotropismo, diafototropismo) perché dispongono il lembo in posizione perpendicolare alla sorgente luminosa. Un altro esempio di t. positivo è quello che promuove l’allungamento degli apparati radicali lungo un gradiente di umidità del suolo (idrotropismo), o verso particolari concentrazioni di nutrienti (edafotropismo).

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