TUFICUM

Enciclopedia dell' Arte Antica (1997)

Vedi TUFICUM dell'anno: 1973 - 1997

TUFICUM (v. S 1970, p. 872)

M. Luni

L'area del municipium di T., sito nell'alta valle dell’Aesis (Esino), in un punto importante per i collegamenti tra la costa medioadriatica e la valle tiberina attraverso il passo di Fossato di Vico, fu frequentata sin dall'epoca protostorica. In località Vallemontagnana sono stati rinvenuti bronzetti del tipo noto come «Marte in assalto» databili alla fine del VI sec. a.C., mentre in contrada Serrani è stata scoperta (1955) una tomba gallica a inumazione di un guerriero di alto rango il cui corredo consente una datazione entro il terzo venticinquennio del IV sec. a.C. Accanto a materiali celtici (la spada lateniana con fodero bronzeo decorato nello «Stile di Waldalgesheim» e la testiera del cavallo) e a bronzi di produzione etrusca, sono stati qui recuperati anche vasi attici a figure rosse e a vernice nera stampigliati.

L'abitato di epoca romana è documentato da ritrovamenti di materiale epigrafico e di sculture effettuati nel secolo scorso; in recenti scavi sono stati scoperti anche materiali architettonici pertinenti a edifici antichi, una stele cuspidata iscritta, nonché (1982) un tratto di strada urbana lastricata, rinvenuto lungo la direttrice che collegava T. con gli altri centri della vallata dell'Esino e con il vicino passo di Fossato di Vico. Dalla località Rocchetta è segnalata una stele iscritta del tipo «a porta» e da Moscano proviene un'epigrafe con dedica a Camurena Celerina, sacerdotessa della dea Feronia.

In seguito all'abbandono in età tardoantica i resti delle strutture furono oggetto di spoliazioni; molte lapidi con iscrizioni vennero riusate in case e chiese dei dintorni e anche in edifici di Fabriano, distante pochi chilometri dall'antico centro, e sono ora in parte raccolte nel palazzo priorile. Alcuni frammenti architettonici (pezzi di colonne, di capitelli, di basi, di cornici), un'iscrizione e un blocco con fori di diametro differente, forse usato come ponderarium, provenienti dagli scavi del 1976, sono esposti nel chiostro di San Domenico.

Bibl.: M. Silvestrini, Borgo Tufico (Fabriano). Notiziario. Scoperte e scavi preistorici in Italia durante il 1976, in RivScPr, XXXII, 1977, pp. 335-336; U. Moscatelli, Il problema dell'urbanizzazione nell'area della civiltà del Ferro picena, in ArchCl, XXIX, 1977, pp. 191-196; G. Susini, Lapis tuficanus, in Epigrafica, XLI, 1979, pp. 152-154; E. Beranger, P. Fortini, Fabriano, loc. Borgo Tufico di Albacina. Stele cuspidata con fiore a rilievo, ibid., p. 142; L. Mercando, in Umbria-Marche (Guide archeologiche Laterza, 4), Roma-Bari 1980, pp. 221-222; R. Virzì Hägglund, Recenti scoperte nelle province di Ancona e Macerata, in Le strade nelle Marche: il problema nel tempo. Atti del Convegno, Fano-Fabriano-Pesaro-Ancona 1984, Ancona 1987, pp. 352-354; N. Frapiccini Alfieri, Un bronzetto italico del fabrianese, in Ficus, VII, 1987, pp. 139-142; G. Annibaldi, Moscano di Fabriano, in AA.VV., La ceramica attica figurata nelle Marche, Castelferretti 1991, pp. 116-119; M. Landolfi, La tomba di Moscano di Fabriano, in I Celti (cat.), Milano 1991, p. 287.

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