TUGENDBUND

Enciclopedia Italiana (1937)

TUGENDBUND

Delio Cantimori

La più famosa delle leghe segrete tedesche, formatesi in Germania durante il dominio napoleonico per animare la resistenza morale del popolo tedesco contro lo straniero. Spesso il suo nome ha servito per designare anche le altre società del medesimo tipo (la Deutsche Gesellschaft dello Jahn, il Hoffmansche Bund), allora pullulate.

Fondato nella primavera del 1808 da un gruppo di patrioti di Königsberg, come "Circolo morale-scientifico", "Società per l'esercizio delle virtù pubbliche", il Tugendbund, che non superò mai i 350-400 aderenti destò una larghissima eco col suo entusiasmo nazionale patriottico popolareggiante e democratizzante, e con il mistero che lo attorniò. Si credette che vi appartenessero molti uomini di primo piano del tempo, come lo Stein, lo Scharnhorst, il Niebuhr: ma erroneamente. Vi furono solo due amici dei primi, il Grolmann e il Boyen; il Niebuhr non vi appartenne, ma ne prese le difese contro lo Schmalz. L'importanza politica reale del Tugendbund come delle altre "società segrete", che non hanno a che vedere con quelle contemporanee in Italia e in Francia, fu molto scarsa: notevole fu soprattutto l'efficacia propagandistica da esso esercitata col suo entusiasmo moralistico-politico-nazionale, con la sua educazione al rischio; analoghi motivi sono stati quelli vivi nei Bünde tedeschi del 1919-24. Il Tugendbund continuò a vivere anche dopo la caduta di Napoleone: ma mentre prima aveva avuto l'approvazione di Federico Guglielmo III ed era stato aiutato di sottomano dallo Scharnhorst per la sua attività dal punto di vista militare, ora il suo carattere democratizzante e popolareggiante lo fece tenere in sospetto; e quando il primo rettore dell'università di Berlino, J. Schmalz, cominciò a denunciarne l'attività come pericolosa allo stato, con un'azione delatrice e scandalistica che gli valse onorificenze da una parte, e l'attacco e la disistima di uomini come il Niebuhr dall'altra - il re, che già nel 1809 lo aveva nominalmente disciolto, colse l'occasione, e lo proibì definitivamente, pur riconoscendo che nel 1813 era stato il suo spirito ad animare i soldati tedeschi.

Bibl.: H. von Treitschke, Deutsche Geschichte im Neunzehnten Jahrhundert, I (1879), p. 303 segg.; II (1882), p. 115; H. von Woltmann, Ueber den Tugendbund (Forschungen zur brandenburgischen und preussischen Geschichte, XL, 1927-28).

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