Tuscolo

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(lat. Tusculum) Antica città latina, nei Colli Albani, a E dell’od. Frascati. Sicuramente già frequentato nell’età del Bronzo, il sito dovette configurarsi come città tra il 7°-6° sec. a.C. Si conservano resti di ville patrizie (quelle di Cicerone, presso villa Rufinella; Lucullo, presso villa Torlonia; dei Quintili, sottostante la villa Mondragone). L’abitato si sviluppava su un piccolo altopiano ai piedi del Monte Tuscolo, sul quale si vedono ancora avanzi delle mura, del teatro (1° sec. a.C.), dell’anfiteatro (2° sec. d.C.), e le imponenti costruzioni di un santuario (detto villa di Tiberio).

Conti di T. Dalle rovine dell’antica T., dove si erano arroccati, presero nome i conti di T., o Tusculani, ramo forse della famiglia di Teofilatto, i quali dominarono nella prima metà dell’11° sec. Roma e i Colli Albani, spingendosi anche su Preneste, Arci, Galeria. Iniziatore della loro potenza fu un Gregorio, praefectus navalis di Ottone III; aderendo al partito filoimperiale, contro l’indirizzo dei Crescenzi, Teofilatto, figlio di Gregorio, salì (1012) sul trono papale, con il nome di Benedetto VIII (➔); suo fratello Romano col titolo di senatore reggeva il governo civile e, morto Benedetto VIII (1024), gli successe con il nome di Giovanni XIX (➔), sempre appoggiandosi sull’Impero; a lui succedette 1032 il dodicenne Teofilatto, figlio di Alberico, con il nome di Benedetto IX (➔). Ma nel clima della riforma che poi si disse gregoriana, nell’affermarsi della potenza dei marchesi di Toscana e dello spirito d’autonomia dei Romani, i conti di T., odiati anche per l’indegnità di Benedetto IX, decaddero, finché T. fu distrutta dall’esercito romano (1191). Da un Gregorio II (m. 1064), per mezzo di suo figlio Pietro, che ebbe il castello della Colonna sui Colli Albani, ebbe origine la casata romana dei Colonna.

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