Unque

Enciclopedia Dantesca (1970)

unque (unqua)

Riccardo Ambrosini

L'avverbio indefinito di tempo ‛ unque ', le cui funzioni semantiche corrispondono a quelle di " mai " - infatti significa " qualche volta " in frase positiva, " nessuna volta " in frase negativa - è attestato in Pg III 105 pon mente se di là mi vedesti unque (in rima), e Pd VIII 29 Sonava ‛ Osanna ' sì, che unque poi / di rïudir non fui sanza disiro (il cod. Urb reca onque in ambedue i passi).

Nell'unica attestazione di Pg V 49 Guarda s'alcun di noi unqua vedesti (ove alcune tradizioni manoscritte recano unque, Mad reca uncha e Po giamà), unqua significa " qualche volta ", con valore indefinito-eventuale, come il latino unquam e l'italiano mai in frase positiva. La sintassi del periodo corrisponde a quella di un'attestazione di ‛ unque ' (Pg III 105, cit.): sia se... unque che s'... unqua corrispondono a " se mai ", " se in qualche occasione, o luogo ".

Come mostrano anche le attestazioni del Fiore (XXVIII 11 e LXVI 11) e del Detto (vv. 197 ch'unque non ebbe Alena, " Elena ", e 260 Unque Assessino... / non fu, in due luoghi topici, e 294) - ove u., seguito da ‛ non ', significa " mai " -, u. è da ritenersi forma enfaticamente ricercata: lo conferma l'uso in contesti deprecativi, di carattere formulare, che ne fa il Boccaccio (Filocolo II 2; Dec. II 8 21, ecc.).

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