URANO

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

URANO (Ούρανός, Caelus, Caelum)

E. Paribeni

È una divinità primigenia (con Gaia, la Terra) all'origine delle generazioni degli dèi, e come tale remota e inattuale per gli uomini. Non sono ad esempio ricordati templi o altari o luoghi di culto per Urano. E di conseguenza le immagini di questa divinità sono estremamente rare e incerte.

La tradizione ricorda una figurazione di U. nel famoso tappeto con le divinità celesti descritto da Euripide nel suo Ion (v. 1116). Polibio ricorda invece una statua di U. nel trionfo di Antioco IV Euphranor del 167 a. C. insieme a statue di Gaia, Eos, Mesembria, Nyx e Hemera. L'unica inunagine di U. a noi pervenuta in ambiente ellenico è nell'altare di Pergamo, dove ci appare grave in volto e barbato, con grandi ali e vestito di un'exomìs, combattente insieme agli altri dèi delle generazioni successive contro i Giganti.

Nel mondo romano U.-Caelus è un accessorio abbastanza comune in varie figurazioni in cui è necessario o opportuno un riferimento alla vòlta celeste: in genere una mezza figura barbata, il manto aperto a conchiglia sul dorso come Selene che appare in alto. Una concezione possibilmente di origine pittorica ellenistica, giunta peraltro a noi in versioni romane nella decorazione ricca di simbologia della corazza di Augusto di Prima Porta e nei sarcofagi di Fetonte. Nel grande sarcofago con storie di Paride in Villa Medici una mezza figura di U. domina gli dèi nell'Olimpo raccolti in assemblea: mentre nel sarcofago asiano di Velletri domina in un piccolo frontone al centro, che riempie completamente con il suo drappeggio teso ad arco sul capo.

Un altro tipo di U. è stato indicato in una statuetta virile inginocchiata e ugualmente con il mantello aperto ad arco in alto, nota attraverso più repliche, di cui la più conosciuta è nel museo di Berlino (n. 82).

Bibl.: C. Robert, Antike Sarkophagreliefs, Berlino 1880-87, III, p. 345 ss.; J. Schmidt, in Roscher, VI, p. 106 ss., s. v. Uranos; G. Wissowa, in Pauly-Wissowa, III, 1899, c. 1276, s. v. Caelus; E. Wüst, ibid., IX A, 1961, c. 966, s. v. Uranos; Rev. Arch., I, p. 97. Per il sarcofago di Velletri: R. Bartoccini, in Riv. Ist. Arch. St. Arte, n. s. VII, 1958, p. 137 ss.