URUNDI

Enciclopedia Italiana (1937)

URUNDI (A. T., 118-119)

Attilio MORI

Reame indigeno dell'Africa centrale che insieme col contiguo Ruanda faceva parte dell'ex-colonia germanica dell'Africa Orientale ed è affidato per mandato al Belgio. L'Urundi costituisce la parte meridionale del mandato, che si affaccia sul Tanganica, comprendendone tutta la costa nord-orientale dalla foce del Ruzizi, emissario del Lago Kivu, sino a circa 100 km. a N. della foce del Magarasi. Il corso di detto fiume segna per un centinaio di km. il confine orientale con il Territorio del Tanganica. Quello occidentale è segnato dal Ruzizi anzidetto che lo divide dal Congo Belga, mentre a nord l'Urundi è separato dal Ruanda dal corso dell'Akangarn.

L'estensione territoriale dell'Urundi è di 27.000 kmq. e la sua popolazione è stimata di circa 2 milioni di abitanti, onde la densità ragguaglierebbe 74 ab. per kmq., rapporto altissimo per il continente africano. L'Urundi è un territorio ondulato, solcato da valli profonde nelle quali scorrono fiumi ricchi di acqua tributarî del Tanganica e in parte del Kagera (Nilo). Gli abitanti che appartengono nella loro maggioranza alla grande famiglia delle genti Bantu, sono una popolazione mite e pacifica che attende all'agricoltura e alla pastorizia e che subisce la supremazia degli Uatussi, pastori di razza etiopica che ne formano la casta nobile e dominatrice. Nelle zone boschive vivono ancora gruppi di Negrilli, affini a quelli della contermine regione congolese. Lo stato è retto da una monarchia ereditaria che è fra le più potenti dell'Africa centrale. Il potere del re è naturalmente soggetto alla vigilanza e al controllo del residente, che vi rappresenta l'autorità del governatore generale del mandato, e degli agenti locali che ne dipendono. La capitale indigena del regno è Muramvia; e sede del residente è Kitega, nel cuore della regione. Ma il centro più importante è Usumbura sul Tanganica che è provvisoriamente anche sede del governatore generale e perciò capitale del mandato in attesa che questa sia trasferita ad Astrida, città di nuova costruzione sul confine dei due regni (v. anche ruanda).

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