Venosta, Val

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(ted. Vintschgau) Valle del Trentino-Alto Adige, compresa tra il Passo di Resia e Merano, in cui scorre il tratto iniziale dell’Adige. Di modellamento glaciale con fondo molto ampio, ostruito a tratti dai grandi conoidi di deiezione delle convalli, tra i quali quello colossale del Rio Alliz, con il corrispondente gradino (80 m ca. tra Silandro e Corzes) che la divide in bassa e alta V., si estende per circa 25 km da N a S e poi per altri 45 km da O a E. È delimitata a N dalle Alpi Venoste e a S dal gruppo dell’Ortles. Prati, campi di cereali e frutteti (mele, pere) occupano le parti basse e i fianchi fino a 800-1000 m. Al di sopra delle aree coltivate, tutti e due i versanti sono rivestiti di boschi, più in alto di pascoli. La vite è coltivata fino a Silandro in tutta la bassa Venosta. Le valli laterali, alcune pensili e chiuse da barre glaciali, sono scarsamente abitate. Oltre all’agricoltura e alla pastorizia hanno importanza il taglio del legname e l’industria alberghiera. Numerosi i centri abitati, spesso installati sui conoidi come Silandro, Glorenza, Malles. La valle è percorsa dalla carrozzabile che per il Passo di Resia (1507 m) scende nella valle dell’Inn, e dalla ferrovia che unisce Merano a Malles.

La valle prende nome dalla popolazione che vi risiedeva al momento della conquista romana (15 a. C.), i Venosti, che si estendevano fino circa a Lagundo di Merano e a O fino a Nodrio (Nanders), di là dal passo di Resia; furono vinti da Cesare con le guerre retiche. Nel corso dell’Alto Medioevo la V. (di lingua ladina) oscillò fra la Rezia coirese e Trento. Nel 1186 sono documentati i due decanati della Vallis Engandina e della Vallis Venosta e sul modello delle quattro vecchie pievi collegantisi con le quattro centene dell’Alto Medioevo sorsero le quattro giurisdizioni di Nodrio, Glorenza, Silandro e Merano, intersecate da signorie laiche e religiose, quali quelle dei conti di Mazia e di Monte Santa Maria. Dall’inizio del 13° sec. Merano venne separata dal vecchio complesso e posta al centro di un nuovo ordinamento feudale. Dopo la guerra engadinese del 1500, la bassa Engadina fu staccata dalla giurisdizione venostana di Nodrio.

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