Valorizzazione del patrimonio culturale

Lessico del XXI Secolo (2013)

valorizzazione del patrimonio culturale


valorizzazióne del patrimònio culturale. – Complesso di azioni intese a conferire valore al patrimonio culturale e a promuoverne le potenzialità, migliorandone le condizioni di conoscenza e incrementandone la fruizione collettiva e individuale. Secondo l’art. 6 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (v. ), la valorizzazione «consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso», anche attraverso interventi di conservazione, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura in tutti gli istituti e i luoghi a essa deputati, cioè i musei, le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali. In riferimento al paesaggio, la valorizzazione «comprende altresì la riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti e integrati». La valorizzazione dei beni culturali e ambientali, nonché la promozione e l’organizzazione di attività culturali, rientra, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione, nelle materie di legislazione concorrente, per cui la potestà legislativa spetta alle Regioni, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato. Alle attività culturali, che prevedono l’organizzazione stabile di risorse, strutture e competenze, possono concorrere, cooperare o partecipare soggetti privati, anche attraverso forme di sponsorizzazione. Nel 2009, nell’ambito della riorganizzazione del Ministero per i Beni e le attività culturali e degli uffici di diretta collaborazione, è stata istituita la Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, per consentire maggiore incisività nella promozione e nello sviluppo di questo settore e in particolare per migliorare la fruizione dei luoghi della cultura e incrementare l’offerta culturale. Articolata in due servizi (Valorizzazione del patrimonio culturale, programmazione e bilancio, e Comunicazione e promozione del patrimonio culturale), la Direzione cura la realizzazione di apposite campagne d'informazione e di divulgazione per promuovere la conoscenza del patrimonio culturale in ambito locale, nazionale e internazionale, nonché accordi culturali con istituzioni italiane e straniere, finalizzati all’organizzazione di mostre o esposizioni e all’esercizio dei diritti patrimoniali immateriali rinvenenti allo Stato; cura la predisposizione delle intese istituzionali di programma Stato-Regioni e promuove il turismo culturale e tutta la filiera economica a esso collegata, attraverso la realizzazione di campagne di comunicazione mirate e il miglioramento dei servizi aggiuntivi. Alla Direzione compete la gestione dei finanziamenti previsti per le misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella Lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell’UNESCO (l. 77/2006), mediante interventi finanziari a sostegno delle attività di valorizzazione, comunicazione e fruizioni dei siti stessi. Dal 2010, attraverso il progetto A.D. Arte - L'informazione. Un sistema informativo per la qualità della fruizione del patrimonio culturale da parte di persone con esigenze specifiche, la Direzione rivolge particolare attenzione al tema dell’accessibilità dei siti della cultura statali aperti al pubblico. Sulla base delle linee guida ministeriali pubblicate nel 2008 per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale, sono in corso studi specifici per l’area archeologica del Foro romano e del Palatino e per l’area archeologica di Tarquinia, allo scopo nel primo caso di facilitare e semplificare i percorsi di visita dell’area monumentale e nel secondo caso di rendere pienamente fruibili alcune delle più famose tombe dipinte di epoca etrusca. Con il compito di sostenere in modo innovativo progetti concernenti il mondo dei beni e delle attività culturali, anche nelle sue possibili interrelazioni con le infrastrutture strategiche del Paese, nel 2004, con atto del Ministero per i Beni e le attività culturali, è stata costituita Arcus, società S.p.A. per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo, il cui capitale sociale è interamente sottoscritto dal Ministero dell'Economia. La società, suscettibile di ulteriori decisioni politiche, opera in base ai programmi di indirizzo oggetto di decreti annuali del Ministero per i Beni e le attività culturali, che esercita anche i diritti di azionista, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. I fondi sono destinati a interventi di sostegno e di riqualificazione dei patrimonio culturale, di ripristino e tutela paesaggistica, per attività culturali e dello spettacolo, per sostenere progetti di valorizzazione attraverso interventi a forte contenuto tecnologico o progetti inerenti il turismo culturale. La valorizzazione, nella sua accezione più specifica di conferimento o accrescimento del valore di un bene, riguarda direttamente la rilevanza economica del patrimonio culturale e gli effetti che esso determina attraverso le sue attività, i suoi servizi, e i suoi prodotti. Nella sfera del binomio cultura-economia, o più precisamente nelle logiche dell’economia dell’arte e della cultura, i settori rivolti alla conservazione del patrimonio culturale assumono il compito di gestire adeguatamente l’opera d’arte, mentre quelli rivolti alla produzione di cultura divengono un motore per lo sviluppo di nuove industrie culturali che si affiancano ai più tradizionali servizi aggiuntivi. Nel 2008, nel Libro bianco sulla creatività pubblicato dal Ministero per i Beni e le attività culturali, tra gli obiettivi perseguiti c’è quello di essere all’altezza della cultura materiale e umanistica del nostro passato e al contempo di non perdere il contatto con la cultura tecnologica del futuro. Le nuove tecnologie, infatti, consentono alle istituzioni deputate alla conservazione, gestione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali di convogliare l’interesse del pubblico verso il patrimonio che hanno in custodia, incrementandone il valore.

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