Sardou ‹sardù›, Victorien. - Drammaturgo francese (Parigi1831 - ivi 1908). Scrittore fecondo, dopo alcuni sfortunati tentativi ottenne il suo primo successo con Les premières armes de Figaro (1859), a cui seguirono: Les pattes de mouche (1860); Nos intimes (1861); La famille Benoiton (1865); Nos bons villageois (1866); Patrie! (1869); Fernande (1870); Rabagas (1872); Andréa (1873); Ferréol (1875); Dora (1877); Les bourgeois de Pont-Arcy (1878); Daniel Rochat (1880); Divorçons! (in collab. con E. de Najac, 1880); Fédora (1882); Théodora (1884); La Tosca (1887); Thermidor (1891); Madame Sans-Gêne (in collab. con E. Moreau, 1893); Robespierre (1899), ecc. Nella società francese del Secondo Impero e della Terza Repubblica raggiunse grandissima fama e godé a lungo di una indiscussa popolarità, che gli procurò la ricchezza e l'ammissione (1877) all'Académie française. Tale successo fu dovuto, oltre che alle interpretazioni di S. Bernhardt, al suo straordinario talento teatrale, che lo fece considerare come l'erede e il continuatore di Scribe; ma ad esso non corrispose la forza creatrice dei caratteri e una profonda concezione drammatica.
Pseudonimo del drammaturgo francese Jules Pélissié (Parigi 1831 - ivi 1908). Studiò medicina ma si dedicò all'insegnamento privato della matematica, della storia e della filosofia. Presto, però, fu attratto dalle lettere e prese a collaborare a riviste ed enciclopedie. Nel 1854 gli venne rappresentato ...
Autore drammatico, nato il 7 settembre 1831 a Parigi, ivi morto l'8 novembre 1908. Iscritto per volontà dei parenti alla facoltà di medicina, non compì mai quegli studî; ma già a vent'anni aveva composto un dramma, La Reine Ulfra (1851), in versi, d'argomento svedese, che, rifiutato dalla Rachel, non ...