FILICAIA, Vincenzo da

Enciclopedia Italiana (1932)

FILICAIA, Vincenzo da

Carlo Calcaterra

Nato a Firenze il 30 dicembre 1642, ivi morto il 24 settembre 1707, fu giurisperito, conoscitore esperto delle lettere latine e italiane, cultore appassionato di musica e di poesia. Primo suo amore fu una giovinetta, che andò sposa a un altro e presto morì. Bruciò allora i versi d'amore né volle più scriverne. Ammogliatosi con Anna di Scipione Capponi, soffrì gravi strettezze e fu aiutato da Cristina di Svezia, che lo ascrisse, a Roma, tra i proprî accademici. Creato senatore dal granduca Cosimo III, ebbe la pretura o governo di Volterra nel 1696, quella di Pisa nel 1700 e poi a Firenze il segretariato delle Tratte. Fu esempio insigne di fede e onestà ed ebbe gran nome per le sei Canzoni in occasione dell'assedio e liberazione di Vienna (Firenze 1684), alle quali altra ne aggiunse a celebrazione delle vittorie sui Turchi del 1685, e per i sonetti e le canzoni all'Italia. Per queste liriche parve degno che la sua salma fosse trasportata in S. Croce. Ma oggi sonetti e canzoni appariscono più enfatici che poetici, pur rispondendo a sincero desiderio di rinnovamento artistico. Molti altri versi compose, latini e volgari, orazioni, elogi, lettere, ecc.; ma la parte che meglio rivela l'animo suo sono i versi elegiaci. L'opera sua fu giudicata severamente dal Settembrini e dal De Sanctis; ma i suoi canti d'argomento politico e patriottico, religioso e morale non furono senza efficacia, come attestano i giudizî equanimi che diedero di lui il Foscolo e il Leopardi.

Opere: Poesie toscane, ed. curata dal figlio Scipione, Firenze 1707, più volte ristampata.

Bibl.: T. Buonaventuri, in Vite degli Arcadi illustri, Roma 1710; Fabroni, in Vitae Italorum, VII, Pisa 1781; G. B. Corniani, I secoli della lett. ital., VIII, Brescia 1812; U. A. Amico, prefaz. alla celta di Poesie e lettere di V. d. F., Firenze 1864; L. Castellani, Il Seicento e V. d. F., in Scritti letterari, Città di Castello 1889; I. Carini, L'Arcadia, Roma 1891; G. Caponi, V. d. F. e le sue opere, Prato 1901; A. Belloni, Il Seicento, 2ª ed., Milano 1929.

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