VISCONTI da Oleggio

Enciclopedia Italiana (1937)

VISCONTI da Oleggio

Luigi Simeoni

È un ramo dei Visconti di Milano, stabilitosi a Oleggio (km. 17,5 da Novara) nel sec. XII come quelli di Massimo e Invorio; perciò, come questi, appartatosi da Milano non ebbe parte nell'ascesa del ramo rimasto in città, benché non andasse perduta la coscienza dell'origine comune e milanese; nel 1277, nell'elenco delle famiglie nobili compilato dall'arcivescovo Ottone, sono ricordate due famiglie, di Oleggio e di Oleggio Castello. A quest'ultima appartenne l'unico personaggio noto della famiglia, Giovanni Visconti di Oleggio signore di Bologna e poi di Fermo. Una tradizione fissata da M. Villani, lo disse figlio naturale dell'arcivescovo Giovanni Visconti che lo proteggeva. Nacque invece da Filippo di Giovanni, verso il 1304, e seguì fin verso il 1336 la carriera ecclesiastica a Novara, quando il vescovo Giovanni Visconti, meglio conosciutolo, lo destinò alle armi: nel 1341 conducendo per Luchino Visconti truppe ai Pisani cadde prigioniero dei Fiorentini, venendo liberato poi dal duca d'Atene. Nel 1351 Giovanni lo mandò capitano del popolo e suo luogotenente a Bologna e come tale comandò le spedizioni viscontee in Toscana nel 1351 e 1352, la prima delle quali non riuscì a prendere Scarperia. Morto l'arcivescovo, Giovanni, sapendosi malvisto dai nipoti e successori, il 18 aprile 1335, sfruttando il malcontento dei Bolognesi, si fece riconoscere signore; ma poté a fatica difendersi contro l'ostinato sforzo di Bernabò Visconti per riprendere Bologna. Avversato prima dalla Chiesa, poi protetto dall'Albornoz, il 17 novembre 1360 cedeva Bologna al papa, ottenendo la signoria di Fermo e il rettorato della Marca. Morì a Fermo nel 1366.

Bibl.: G. De Minicis, G. V. signore di Fermo, Roma 1840; L. Sighinolfi, Di chi era figlio Giovanni di Oleggio, in Arch. st. lomb., 1902; F. Novati, Per Giovanni di Oleggio e la sua casata, ibid., 1903; L. Sighinolfi, La signoria di Giovanni di Oleggio in Bologna, Bologna 1905.