VITICCIO

Enciclopedia Italiana (1937)

VITICCIO

Goffredo BENDINELLI

. I viticci o cirri, organi caratteristici delle piante rampicanti, che dalla pianta di vite prendono il nome di viticci, trovano già nel campo dell'arte antica figurata frequenti applicazioni. Si trdtta di motivi ornamentali, in cui la stilizzazione non sempre permette l'immediato riconoscimento delle forme naturali, da cui l'artista prese le mosse. Nella pittura come nella scultura il viticcio non viene rappresentato mai solo, sibbene in compagnia di altri elementi naturali, come foglie, fiori, bocciuoli, parimenti stilizzati.

La diffusa applicazione del viticcio consegue alla diffusione della spirale, come s'incontra gia nell'arte egiziana, e successivamente, in unione talora con palmette, nell'arte micenea. Il motivo si diffonde quindi sui monumenti di arte orientalizzante: specialmente in vasi dipinti. Nell'arte greca il caso più frequente è quello dell'unione del viticcio con la palmetta. La sovrapposizione di viticci, ampiamente sviluppati e ramificati in direzioni diverse, dà luogo a ingegnose combinazioni e intrecci, come s'incontrano nella ceramica arcaica, eginetica e calcidese. Eleganti combinazioni di viticci e palmette ci vengono offerte dai vasi attici a figure rosse del sec. V a. C., dove però la palmetta è non meno largamente sviluppata del viticcio. Il quale è ridotto, perciò, come in natura, a un elemento secondario. Nel capitello corinzio e nel composito il viticcio è l'elemento vegetale che, sviluppato in ricche volute, fa da coronamento al fogliame di acanto immediatamente al disotto dell'abaco.

Nell'arte ellenistica, ed ellenistico-romana, viticci e spirali, come elementi di piante rampicanti stilizzate, trovano larga applicazione in fascioni architettonici. I viticci si arricchiscono di un pittoresco fogliame e facilmente si chiudono in un bocciuolo. Rare volte, anche nell'arte romana, s'incontra il viticcio al suo posto naturale, come elemento integrativo della pianta di vite, insieme con grappoli e con pampini, così in fregi architettonici scolpiti, come in opere pittoriche e musive.

Nell'arte medievale e moderna il viticcio continua a essere usato come elemento decorativo nell'aspetto datogli dall'arte classica.

Bibl.: A. Riegl, Stilfragen, Berlino 1893, passim; V. Spinazzola, Le arti decorative in Pompei, Milano 1928, passim. Cfr. inoltre la bibliografia della voce palmetta.

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