ALPE, Vittorio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

ALPE, Vittorio

Manlio Rossi-Doria

Nato a Bassano del Grappa il 22 febbr. 1859, si laureò nel 1878 nella R. Scuola superiore di agricoltura di Milano (poi facoltà di agraria dell'università), dove rimase fino al 1882 in qualità di assistente e collaboratore del fondatore e direttore della Scuola stessa, G. Cantoni. Trasferitosi per qualche anno a Firenze quale professore di agraria ed estimo rurale dell'istituto tecnico, e quale attivo organizzatore del locale Comizio agrario, fu richiamato a Milano nel 1888 per succedere al Cantoni nell'insegnamento - come allora si diceva - del trattato delle coltivazioni. Fino ai limiti di età, raggiunti nel 1934, insegnò ininterrottamente agronomia presso quella Scuola, della quale fu principale animatore nei primi anni insieme con il Koerner, il Lemoigne, il Molon, il Niccoli e successivamente il Menozzi.

Morì a Milano il 21 maggio 1938.

Pur avendo diretto numerosissime esperienze nei campi sperimentali della Scuola e in aziende private, con particolare riguardo ai problemi delle concimazioni (vedine i resoconti negli Annali dell'Istituzione Agraria Andrea Ponti), non ha lasciato trattati e opere di largo respiro. La sua attività si è, infatti, esplicata, oltre che nell'insegnamento, nella direzione della rivista Agricoltura Moderna e della Enciclopedia Agraria UTET, nel continuo contatto con gli agricoltori d'ogni parte d'Italia, nella costante collaborazione tecnica con il ministero d'Agricoltura e nell'attiva partecipazione alle istituzioni cui si deve principalmente in quegli anni il progresso della nostra agricoltura. Questo carattere della sua attività gli ha conferito per anni un peso particolare nella vita del paese.

Numerosi incarichi ebbe anche fuori dell'insegnamento: consigliere sanitario provinciale a Milano, presidente della Cattedra ambulante d'agricoltura, presidente del Consorzio frutticolo di Albenga, fondatore, con altri, della Banca nazionale dell'agricoltura. Le sue più note attività furono, tuttavia, quelle esercitate presso la Società agraria di Lombardia e presso la Federazione italiana dei consorzi agrarì. Della prima fu animatore e vice presidente, ai tempi della presidenza del conte Sanseverino, per divenirne poi presidente dal 1907 al 1918, quando la società prese alcune delle sue più notevoli iniziative di studio (indagine sui pascoli alpini, condizioni economico-agrarie dell'altopiano milanese). Della seconda fu consigliere dal 1911, e successe a G. Ranieri alla presidenza, che tenne fino al 1926, negli anni in cui la Federazione, tra l'altro, svolse una notevole attività di studio ed editoriale. L'indirizzo liberale della Federazione sotto la guida dell'A. e del direttore E. Morandi fu causa delle loro forzate dimissioni nel 1926.

Fra le sue pubblicazioni si possono ricordare: L'aratura a vapore coll'apparecchio Ceresa-Costa nella maremma toscana, Piacenza 1885; Esperienze colturali sulle barbabietole da zucchero nel Milanese, Milano 1898; La praticoltura in Italia, Roma 1900; Caseificio industriale, Firenze 1901; Foraggi e cereali nella coltura estensiva del Mezzogiorno, Roma 1905; La coltivazione del tabacco dal punto di vista economico: relazione, Roma 1908.

Fonti e Bibl.: Diverse notizie sono state fornite dal figlio dell'A., prof. A. Alpe, e dal discepolo e collega dell'A., prof. A. Serpieri. Cfr. inoltre S. Rumor, Gli scrittori vicentini dei secoli decimottavo e decimonono, I, Venezia 1905, pp. 12-15.

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