Fòa, Vittorio

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Uomo politico e sindacalista italiano (Torino 1910 - Formia 2008). Antifascista, tra i personaggi di maggiore rilievo della sinistra italiana ed europea, partecipò attivamente alla Resistenza nelle file del Partito d'azione a Torino e a Milano; deputato alla Costituente, è stato in seguito dirigente della CGIL e senatore nel gruppo della Sinistra indipendente.

Vita e attività

Svolse attività clandestina nelle file del movimento di Giustizia e Libertà e collaborò all'omonimo settimanale e alla rivista Quaderni di GL, editi a Parigi. Arrestato nel maggio 1935, fu condannato a 15 anni di reclusione per cospirazione politica. Membro del Partito d'azione fino allo scioglimento, fu eletto deputato alla Costituente. Dal 1948 si dedicò all'attività sindacale, prima nella FIOM e poi nella CGIL. Segretario confederale della CGIL (1957-70), fu deputato del PSI (1953-64) e del PSIUP (1964-68). Cofondatore, dopo lo scioglimento di questo (1972), del PDUP e senatore (1987-92) nel gruppo della Sinistra indipendente, aderì (1991) al PDS.

Opere

Dagli anni Ottanta ha pubblicato diversi e rilevanti scritti di riflessione teorica sulla sinistra e di memoralistica, tra i quali occorre citare La struttura del salario (1976), Per una storia del movimento operaio (1980), La cultura della CGIL (1984), Il cavallo e la torre (1991), Questo Novecento (1996), Le lettere della giovinezza (1998), Lavori in corso (1999), Passaggi (2000). Da Il silenzio dei comunisti (2002, in collaborazione con M. Mafai e A. Reichlin) è stato realizzato da L. Ronconi un adattamento teatrale, inserito nel progetto Domani, serie di spettacoli realizzati in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino nel 2006. La produzione saggistica di F. è proseguita anche in anni più recenti, frutto della sua esperienza politica e umana: si segnalano ancora Un dialogo (intervista di C. Ginzburg, 2002); La memoria è lunga (2003, in collab. con F. Montevecchi); Il linguaggio del tempo (2004). Nel suo ultimo saggio, Le parole della politica (2008, in collab. con F. Montevecchi), F. ha analizzato il degrado della politica e del suo lessico, riflettendo sul processo di svuotamento di senso del linguaggio politico e sulle ragioni strutturali che gli soggiacciono; nello stesso anno un suo contributo è apparso nel volume di B. Trentin Lavoro e libertà. Scritti scelti e un dialogo inedito con Vittorio Foa e Andrea Ranieri. Nel 2010, in occasione del centenario della nascita, sono stati pubblicati il volume Scritti politici. Tra giellismo e azionismo (1932-1947), a cura di C. Colombini e A. Ricciardi, e l'epistolario dal carcere Lettere della giovinezza, a cura di F. Montevecchi, mentre nel 2018 la figlia Anna ha pubblicato il testo La famiglia F., narrazione storico-familiare in cui ricostruisce compiutamente il percorso di vita dei genitori.

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