Volo

Enciclopedia Dantesca (1970)

volo

Antonietta Bufano

Appartengono tutte alla Commedia le non frequenti attestazioni di questo sostantivo, che ricorre quasi sempre in contesti metaforici. In alcuni casi esso designa l'ascesa di D. nella parte finale del suo viaggio, il volo per cui il poeta sente crescer le penne (Pg XXVII 123) quando Virgilio gli preannuncia prossimo il raggiungimento del sommo bene. E siccome è Beatrice a rendere possibile tale ascesa, Cacciaguida può ben indicarla come colei / ch'a l'alto volo ti vestì le piume (Pd XV 54), e D. stesso come quella pïa che guidò le penne de / le mie ali a così alto volo (XXV 50): si noti in questi luoghi la stretta analogia delle tre immagini e le rispondenze lessicali di volo con penne, piume, ali.

Analogamente, ali per il folle volo diventano senz'altro, nel ricordo di Ulisse, i remi della sua imbarcazione (If XXVI 125), " quia sicut alae in avibus ita remi in navibus ", come chiosa Guido da Pisa. Qui dunque la parola si avvicina al senso più concreto di " percorso ", come là dove i tre voli di una freccia danno la misura del cammino compiuto dal carro della Chiesa nel Paradiso terrestre: Forse in tre voli tanto spazio prese / disfrenata saetta, quanto eramo / rimossi, quando Bëatrice scese (Pg XXXII 34. I voli sono " tiri di arco. In antico si misurava lo spazio a tiri di arco come oggi, qualche volta, a tiri di schioppo o fucile ", Scartazzini-Vandelli).

In Pd VI 62 Quel che fé poi ch'elli [il sacrosanto segno, l'aquila romana] usci di Ravenna / e saltò Rubicon, fu di tal volo, / che nol seguiteria lingua né penna, il termine sembra vicino al senso proprio, ma in realtà sfugge a una determinazione precisa. Se è vero, infatti, che l'immagine in cui esso è impiegato trova la sua ragion d'essere nel fatto che si sta parlando di un uccello, è anche vero che v. non indica qui propriamente l'atto del volare, ma vuol rendere l'idea della rapidità ed estensione (Scartazzini-Vandelli e altri) di quelle gesta, inenarrabili e indescrivibili. Per il Grabher, invece, questa immagine " dà vere ali al ‛ sacrosanto segno ' e lo lancia nei cieli della più alta gloria "; e si veda anche l'osservazione del Mattalia, che " penna, in raccordo con volo, suggerisce in margine l'idea della inadeguatezza di ogni penna o ala minore nei confronti della potente ala dell'aquila ".

Una diversa immagine in Pg XIV 2 costui... 'l nostro monte cerchia / prima che morte li abbia dato il volo, " e ben dice il volo: imperò che l'anima separata dal corpo vola u' ella dè, come vola l'uccello " (Buti).

In forma di locuzione, nelle parole dette a gioco da Griffolino: I' mi saprei levar per l'aere a volo (If XXIX 113).