Vudu

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(o vodu, vodù, vudù) Culto sincretistico di origine africana, praticato ad Haiti prevalentemente dalla popolazione nera discendente dagli schiavi deportati nell’isola dopo lo sterminio nel 1533 della locale popolazione india. Nonostante il divieto del 1685, gli schiavi deportati mantennero i loro riti, che di fatto costituirono un fattore di identità culturale, religiosa e politica. La rivolta di Haiti del 14 agosto 1791, scoppiata a seguito di una cerimonia v., è tuttora celebrata come festa dai seguaci del culto. Tuttavia, dopo la rivolta, il v. fu nuovamente considerato illegale, anche se si mantenne tra la popolazione. Durante il regime di F. Duvallier (1957-76) e di suo figlio Jean-Claude (1976-86) assunse la funzione di religione nazionale, anche se il cattolicesimo restò religione di Stato. Si ritiene che tuttora il v. sia praticato dalla maggior parte della popolazione haitiana, nonostante il 70% di essa si proclami cattolica.

Le divinità v. di origine africana (loa o orixa) sono spesso assimilate a figure religiose del cristianesimo, come angeli o santi. Una funzione preminente è quella di Legba (o Papa Legba), intermediario tra mondo divino e mondo umano, che ha per simbolo una croce il cui braccio verticale è un asse del mondo, mentre il braccio orizzontale simboleggia la vita terrena. Altri dei sono Agwe, dio del mare e di tutto ciò che ha a che fare con esso, dai pesci ai marinai; Azaka-Tonnerre (Donner-Azaka) è il dio del lampo e il patrono dei contadini; Dambala, con aspetto di serpente, è un dio della fertilità identificato talora con s. Pietro o s. Patrizio; Ezili è la dea dell’amore, ma identificata con la Vergine Maria. Esistono inoltre i 30 Ghede, divinità della morte, ognuna identificata con un nome proprio. Non mancano divinità fenomeniche, chiamate Ogun.

Il culto v. prevede sacrifici animali (per lo più galli, ma anche maiali, tori ecc.), nei quali alle vittime si usa chiedere preliminarmente il consenso, espresso dall’accettazione del cibo loro offerto. Addetta al culto è una classe sacerdotale ben articolata. Il culto v., che secondo alcuni presenterebbe caratteristiche morfologicamente simili a quelli bori e zar e al tarantismo pugliese, si svolge in edifici assai simili alle abitazioni dei contadini haitiani: in esso hanno una funzione preminente le danze rituali, vero trattamento coreutico-musicale di una possessione da parte di figure divine, o ‘recitazione’ della possessione stessa.

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